L'UNICEF condanna l'attacco alla scuola di Daraa in Siria
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L’UNICEF condanna duramente l’attacco avvenuto ieri alla scuola primaria di "That al-Netaqeen” nella città di Daraa in cui sono morti 5 bambini, di età compresa tra I 4 e I 16 anni, mentre altri 15 sono rimasti feriti» dichiara Hanaa Singer, Rappresentante UNICEF in Siria.
Il conflitto in Siria è arrivato a livelli così bassi che i bambini rischiano le loro vite anche solo per frequentare la scuola.
Il cortile della scuola è stato colpito al termine di un’attività di educazione fisica.
Questo attacco è avvenuto a poche settimane dall’inizio dell’anno scolastico e rappresenta un’escalation delle violenze che si stanno verificando nel paese. Al livello massimo della loro miseria quotidiana, ai bambini in Siria viene negato anche il loro diritto all’istruzione e al gioco.
La morte e il ferimento dei bambini in Siria sono diventati una realtà quotidiana. Queste uccisioni devono finire.
L’UNICEF continua a chiedere a tutte le parti in conflitto di rispettare i loro obblighi secondo il Diritto Umanitario Internazionale e di proteggere i bambini e le scuole.
Aleppo est, garantire subito l'evacuazione dei civili
Non bisogna abbassare l’attenzione sulla situazione di Aleppo est o condanneremo questo popolo a morte. Ci sono migliaia di persone ancora in trappola ad Aleppo est, senza via di uscita, che devono essere messe in salvo dalla furia dei bombardamenti che uccidono ogni giorno bambini e radono al suolo scuole e ospedali.
Chiediamo con forza un piano di evacuazione dei civili con l’accordo di tutte le forze in conflitto, senza alcuna distinzione, che risparmi ulteriori sofferenze a questo popolo.
Questo conflitto, non più civile ma mondiale, che dura oramai da sei anni, non è la guerra del popolo siriano sulla cui testa invece si sta giocando una partita a scacchi senza vincitori né vinti.
È la più grande catastrofe del nostro tempo. Chiedo a tutti i media di non spegnere la luce su Aleppo, di continuare a parlarne e a sensibilizzare l’opinione pubblica su una questione che ci riguarda molto da vicino.
(Dichiarazione di Andrea Iacomini, Portavoce dell'UNICEF Italia)