Macedonia, triplicato in 3 mesi il flusso dei migranti: 80% fuggono dalla guerra in Siria
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1° settembre 2015 – Secondo l’UNICEF, il numero di donne e bambini che scappano dalle violenze nei loro paesi di origine e attraversano la repubblica ex-jugoslava di Macedonia alla ricerca di rifugio in Europa è triplicato negli ultimi tre mesi.
Ogni giorno circa 3.000 persone transitano attraverso la Macedonia: un terzo sono donne e bambini, percentuale ben più alta rispetto al 10% del mese di giugno. Circa il 12% delle donne in transito sono in stato di gravidanza.
Secondo i dati del Ministero dell’Interno macedone, l’80% dei migranti sono originari della Siria, il 5% provengono dall’Afghanistan e un altro 5% dell’Iraq.
Da giugno 2015, oltre 52.000 persone sono state registrate al Centro di accoglienza della città di confine di Gevgelija, dopo esser entrate dalla Grecia. Si stima che un numero di persone quasi eguale sia transitato nel paese senza esser registrato.
Molte famiglie sono in viaggio da mesi con i propri bambini, affrontando le torride giornate estive, spesso con i vestiti e le scarpe che indossano quale unico bagaglio.
Arrivano esausti e con un disperato bisogno di un posto in cui riposare. Molti soffrono di disidratazione, vesciche, raffreddore, diarrea o sono ustionati dal sole.
Nonostante il grande impegno del governo di Skopije e dei partner sul campo, fra cui l’UNHCR [Alto Commissariato ONU per i Rifugiati], i migranti hanno bisogno di maggiore accesso all'acqua e ai servizi igienici e sanitari. Molti di essi manifestano sintomi di grave stress e alcuni hanno bisogno di assistenza medica.
L’UNICEF ha inviato nella capitale Skopje cisterne d’acqua da 30.000 litri ciascuna e due grandi tende da 72 metri quadrati e alimenti per l'infanzia.
Le cisterne consentiranno alle persone che transitano presso i centri di poter usufruire di acqua potabile per bere (finora è stata disponibile solo acqua in bottiglia) ma anche per lavarsi o per lavare i propri vestiti nelle nuove strutture di cui si sta ultimando la costruzione.
Le tende saranno utilizzate come "Spazi a misura di bambino" (Child-friendly spaces), gli ambienti che l'UNICEF impiega in quasi tutte le situazioni di emergenza umanitaria per garantire a gruppi di bambini (50 per ogni turno) di avere un luogo protetto in cui giocare, socializzare e ricevere sostegno psicologico.
Sono già 1.200 i bambini che hanno beneficiato delle attività dello "Spazio a misura di bambino" già in funzione a Gevgelija (allestito il 23 agosto scorso).
Le cisterne consentiranno alle persone che transitano presso i centri di poter usufruire di acqua potabile per bere (finora è stata disponibile solo acqua in bottiglia) ma anche per lavarsi o per lavare i propri vestiti nelle nuove strutture di cui si sta ultimando la costruzione.
Le tende saranno utilizzate come "Spazi a misura di bambino" (Child-friendly spaces), gli ambienti che l'UNICEF impiega in quasi tutte le situazioni di emergenza umanitaria per garantire a gruppi di bambini (50 per ogni turno) di avere un luogo protetto in cui giocare, socializzare e ricevere sostegno psicologico.
Sono già 1.200 i bambini che hanno beneficiato delle attività dello "Spazio a misura di bambino" già in funzione a Gevgelija (allestito il 23 agosto scorso).
L'UNICEF sottolinea che, indipendentemente dal loro status (di migranti, richiedenti asilo o rifugiati) i bambini che si muovono attraverso i confini, con le loro famiglie oppure da soli, devono ricevere aiuto e protezione appropriati.
Le pratiche per ricevere lo status di rifugiati dovrebbero essere esaminate nel modo più rapido ed equo ai valichi di frontiera, con un controllo e messa in pratica adeguati. I governi europei devono applicare le leggi e le politiche già esistenti per assicurare la salvaguardia e la tutela dei diritti dei minori.
Le pratiche per ricevere lo status di rifugiati dovrebbero essere esaminate nel modo più rapido ed equo ai valichi di frontiera, con un controllo e messa in pratica adeguati. I governi europei devono applicare le leggi e le politiche già esistenti per assicurare la salvaguardia e la tutela dei diritti dei minori.
L’UNICEF continuerà a monitorare la situazione sul terreno e a cooperare con le autorità locali per garantire che tutti i minori ricevano la necessaria tutela, e a chiedere che tutte le azioni inerenti l'infanzia siano ispirate dal principio del superiore interesse del bambino, in ogni circostanza.