Mai troppo tardi per sentirsi “famiglia”: la storia di Ilaria, Adrian e Mahdi
4 minuti di lettura
"L'affido per noi è stato una grande sorpresa. All’inizio lo abbiamo immaginato come un accompagnamento, e invece tra noi è nato un legame da subito, un'empatia e un amore incredibili".
Così Ilaria, sulla sua esperienza di affido familiare con l’UNICEF in collaborazione con Borgo Ragazzi don Bosco.
Tutto ha avuto inizio durante il periodo del COVID-19, quando Ilaria, italiana e Adrian, di origini argentine, decidono di partecipare a un corso online sull'affido. Indirizzati al Borgo Ragazzi don Bosco, la coppia, insieme da nove anni, inizia un percorso che li porta a incontrare Mahdi, un adolescente di 15 anni arrivato da poco in Italia.
Il primo impatto è stato il confronto diretto con l’indipendenza e la maturità del ragazzo
"Al principio, è stata molto dura. Lui ci ha messo di fronte al fatto di essere grande e indipendente", ricorda Ilaria.
È bastato poco però per abbattere le difese.
"Avevo perso mia madre quando ero piccolo in un incidente, avevo bisogno di lei, mi è mancata tanto" dice Mahdi. "Non mi è piaciuto mai stare in casa-famiglia. Avevo bisogno di una famiglia".
Il legame si è poi rafforzato col tempo.
"È nato subito l’amore tra Ilaria e Mahdi" ricorda Adrian "Noi invece abbiamo lo stesso carattere calmo e silenzioso, e ci abbiamo messo un po’ di più. Ci hanno aiutato tanto le nostre passeggiate in pineta con i cani, da cui ogni volta ritornavamo un po’ più uniti".
Il giorno in cui Mahdi si è sentito in famiglia
Mahdi ricorda bene il momento in cui i tre sono diventati una famiglia: "Un giorno stavamo studiando, avevamo quasi finito. Le ho preso le mani e ho detto: 'Da questo momento in poi, non ti chiamo più Ilaria, ti chiamo mamma, dopo un po ’anche Adrian è diventato 'papo'."
"Io con lui mi sono sentita madre da subito – conferma Ilaria - mi ha colpito il cuore appena è entrato a far parte della mia vita. Le prime volte che mi chiamava mamma quasi stentavo a crederci, ma poi ho capito che ero proprio io".
L'affido familiare
L’affido familiare ha cambiato la vita di Mahdi, permettendogli di vivere e crescere con la sua famiglia affidataria e mantenere il legame con la famiglia di origine e suo padre.
È possibile attivarsi nei percorsi di affido familiare dell’UNICEF in collaborazione con il Borgo Ragazzi don Bosco partecipando alle formazioni e dopo un periodo di affiancamento.
Per maggiori informazioni: unicef.it/alternativecare