Malaria, obiettivo UNICEF: una zanzariera per tutti
4 minuti di lettura
Sebbene in Occidente sia stata da tempo debellata, la malaria uccide ogni anno quasi un milione di persone, in massima parte (85%) bambini sotto i 5 anni.
Un flagello figlio della povertà
Ogni trenta secondi nel mondo un bambino muore di malaria: soltanto polmonite e diarrea mietono più vittime, in età infantile.
La malaria infetta ogni anno almeno 300 milioni di persone, ed è la seconda malattia al mondo per tasso di morbilità dopo la tubercolosi.
Oltre il 90% della mortalità infantile da malaria si concentra in Africa, e non a caso: malnutrizione, scarso accesso ai farmaci e carenze igieniche moltiplicano il rischio di cadere vittima di un morbo che è stato definito da molti come "la malattia della povertà".
A rivelarlo può bastare un semplice esperimento. Metti a confronto la mappa dei Paesi più poveri con quella dei Paesi in cui la malaria è endemica: non noterai grandi differenze.
Contro la malaria non esiste un vaccino.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che nel 2025 potremmo averne uno sufficientemente efficace, ma l'esperienza della ricerca sull'HIV/AIDS ha insegnato che tali aspettative vengono facilmente frustrate.
L'unica prevenzione possibile è di tipo "meccanico": la zanzariera. Meglio ancora se impregnata di insetticida, che garantisce un effetto repellente prolungato nel tempo.
Dormire sotto una zanzariera trattata con insetticida riduce di circa il 20% il tasso di mortalità infantile, spiegano gli esperti.
Il resto lo fanno i farmaci, per lo più quelli a base di artemisina, che hanno sostituito in molti paesi le profilassi tradizionali (clorochina e simili) contro la quale il Plasmodium ha ormai sviluppato una diffusa resistenza.
Ma questa terapia ha effetto se viene somministrata tempestivamente (entro 24 ore dalla comparsa dei primi sintomi), circostanza spesso impossibile nelle aree rurali, dove le strutture sanitarie esistenti sono scarse e a volte completamente assenti.
La prevenzione tramite la zanzariera si conferma dunque la priorità assoluta in qualsiasi progetto di lotta alla malaria.
L'UNICEF in azione
Si calcola che ogni anno la malattia incida sull'economia della sola Africa per un valore di circa 12 miliardi di dollari, rallentando il già faticoso sviluppo del continente.
Sradicare la malaria dall'Africa usando gli strumenti attuali - zanzariere e farmaci - costerebbe appena un terzo di questa cifra (4,2 miliardi di dollari), ma l'Africa questi soldi non li ha.
Deve essere dunque la comunità internazionale a fare la sua parte, investendo nella lotta a questa emergenza sanitaria somme ben più consistenti di quanto non abbia fatto finora.
«L'ONU ha un obiettivo preciso: dotare di zanzariere e medicinali specifici tutti gli abitanti dei paesi in cui la malaria è endemica, di qui alla fine del 2010» afferma Ann Veneman, Direttore esecutivo dell'UNICEF.
Negli ultimi anni sono stati segnati notevoli progressi. Il numero di zanzariere prodotte nel mondo è triplicato dal 2004 a oggi, passando da 30 a 100 milioni di unità annue.
Con ben 80 milioni di unità distribuite negli ultimi quattro anni, l'UNICEF è di gran lunga il maggiore acquirente planetario di zanzariere impregnate.
«Oggi vediamo la malaria regredire in paesi come Eritrea, Ruanda, Zambia o Madagascar» prosegue Ann Veneman. «Abbiamo tutto ciò che ci serve per raggiungere l'obiettivo della copertura universale entro il 2010».
Far arrivare le zanzariere ovunque, questa è la vera sfida dei prossimi anni.
Per vincerla occorre l'aiuto di tutti, anche il tuo. Continuando a sostenere l'UNICEF, quello che fino a poco tempo fa sembrava impossibile potrà un giorno diventare realtà: la fine della malaria in Africa e nel resto del mondo.