Migliorare il benessere mentale per adolescenti e giovani migranti e rifugiati in Italia
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A seguito del percorso migratorio, bambine, bambini e adolescenti migranti e rifugiati che arrivano in Italia affrontano la doppia sfida di adattarsi a un nuovo ambiente e di gestire il peso emotivo delle esperienze passate. È per questo fondamentale l’identificazione e la presa in carico delle loro esigenze di salute mentale e benessere psicosociale.
L'Italia è stato uno dei nove paesi in cui l’UNICEF, in collaborazione con le autorità nazionali e la società civile, ha implementato un programma pilota multisettoriale di due anni volto a migliorare il benessere mentale di queste e questi adolescenti vulnerabili. Sostenuta dalla Z Zurich Foundation e dalla Zurich Insurance Company, il progetto aveva l’obiettivo di colmare le lacune esistenti nei servizi di supporto psicologico e salute mentale (MHPSS), principalmente a Milano, Genova e Ragusa.
“Per coloro che fuggono da condizioni di guerra e povertà estrema, arrivare in Italia rappresenta un nuovo inizio, ma questa transizione è spesso oscurata da un passato difficile e esperienze sfidanti,” afferma Nicola Dell’Arciprete, Coordinatore Nazionale di UNICEF in Italia. “Ecco perché è importante intervenire immediatamente e creare un ambiente sicuro in cui possano perseguire le proprie aspirazioni.”
Il programma si è concentrato in particolare su due aspetti
Guardando al panorama dei servizi MHPSS per adolescenti migranti e rifugiati in Italia, si possono individuare sfide significative: il sistema è caratterizzato da uno scarso coordinamento tra i centri di accoglienza per migranti e i fornitori esterni di MHPSS, oltre a una mancanza di standard omogenei per identificare, riferire e supportare i minorenni a rischio in diverse regioni. Per affrontare queste sfide, il programma pilota si è concentrato sull'integrazione dei servizi e sulla promozione di pratiche sostenibili.
“Ci siamo concentrati su diverse aree di intervento,” afferma Luca Pasetti, Coordinatore del Progetto per Terre des Hommes Italia, organizzazione partner dell’UNICEF. “La nostra prima priorità è stata fornire supporto psicologico a ragazzi e ragazze ospitati nei centri di accoglienza.
Attraverso l'Adolescent Toolkit dell’UNICEF, abbiamo cercato di generare una maggiore consapevolezza emotiva, cruciale per l'auto-comprensione e la crescita personale in una società nuova e sconosciuta. Altre aree di intervento includevano supporto per i caregiver, formazione del personale nei centri di accoglienza secondaria e formazione per insegnanti nelle scuole. Infine, abbiamo contribuito alla Comunità di Pratiche contribuendo alla definizione di buone pratiche per il supporto psicologico degli adolescenti migranti e rifugiati.”
La collaborazione dell'UNICEF con Terre des Hommes e Save the Children Italia
Nel corso di due anni, in collaborazione con l’organizzazione partner, l’UNICEF ha raggiunto 900 adolescenti con l'Adolescent Toolkit e il programma di supporto tra pari “I support my friend” in collaborazione con Save the Children. Inoltre, 2.000 adolescenti hanno beneficiato di programmi di sviluppo delle competenze nei centri di accoglienza che hanno incorporato elementi dell'Adolescent Toolkit. Anche i caregiver—tutrici e tutori volontari, famiglie affidatarie e genitori biologici—sono stati supportati con formazioni per rafforzare le loro relazioni con gli/le adolescenti e migliorare il loro stesso benessere. Circa 4.000 professionisti sono stati infine formati, inclusi insegnanti.
Una strategia chiave per rafforzare il sistema è stata la creazione della Comunità di Pratiche (CoP), che riunisce fornitori di servizi da regioni chiave per condividere esperienze e sviluppare raccomandazioni per una cura MHPSS standardizzata. Queste raccomandazioni sono state presentate alle autorità nazionali e locali competenti per migliorare la coerenza e la qualità dell'assistenza in tutto il Paese.
L’UNICEF ha dato inoltre risalto alla partecipazione diretta dei giovani nei processi decisionali. Un esempio è stato lo Youth Sounding Board (YSB), composto da adolescenti e giovani migranti e rifugiati di età compresa tra i 15 e i 19 anni. Questo gruppo è stato attivamente coinvolto nelle riflessioni sui temi legati alla salute mentale, sul miglioramento dell'accesso ai servizi e sul contrasto allo stigma. Incontrandosi settimanalmente, il YSB ha favorito la condivisione per discutere delle preoccupazioni dei partecipanti al gruppo, ma ha anche permesso a questi giovani di contribuire in modo significativo alle soluzioni. Uno dei loro principali risultati è stato lo sviluppo di un opuscolo sui concetti essenziali di MHPSS, fornendo informazioni accessibili e preziose per i loro coetanei.
Priorità al benessere dei giovani
“Ho avuto l'opportunità di trascorrere due giorni a Milano con UNICEF e i nostri partner, e ho potuto osservare come la nostra partnership a beneficio di adolescenti e giovani migranti e rifugiati si traduce a livello operativo. Tutto questo mi ha reso orgoglioso del nostro lavoro, sono stato commosso dalle storie che abbiamo ascoltato,” afferma Sofyen Khalfaoui, Head of Improving Mental Wellbeing presso la Z Zurich Foundation.
“Inizialmente, ci siamo concentrati sul supportare la salute mentale e il benessere dei giovani ucraini a Milano, Roma e in altre città. Poi, sulla base delle iniziative sviluppate come parte della risposta, il programma si è ampliato a beneficio non solo dei giovani ucraini, ma anche giovani di tutto il mondo, inclusi adolescenti italiani. L'impatto di questo progetto continua a crescere grazie alle organizzazioni pubbliche e private, ma soprattutto grazie ai nostri partner sul campo e ai giovani stessi.”
Questo programma pilota in Italia rappresenta un modello promettente per migliorare la qualità e la sostenibilità dei servizi MHPSS per bambini e adolescenti migranti e rifugiati. Con continui sforzi e una possibile espansione, questo approccio potrebbe aiutare ad affrontare sfide simili in altre regioni, creando infine un ambiente più inclusivo e di supporto per adolescenti e giovani in condizioni di vulnerabilità.