Nuovi combattimenti in Sud Sudan
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Nairobi, 9 luglio 2016 - L’UNICEF esprime profonda preoccupazione per i nuovi combattimenti in Sud Sudan e invita le parti coinvolte nel conflitto a rispettare i principi umanitari e a garantire libero accesso alla popolazione in difficoltà
Dopo quasi tre anni di guerra, i civili sopportano il peso del conflitto. Donne e bambini in particolare sono i più esposti a rischi e disagi.
Sono trascorsi cinque anni dall’indipendenza dal Sudan, ma la vita di milioni di bambini continua ad essere segnata da sofferenza e sconvolgimenti.
«I bambini e le loro famiglie hanno sofferto abbastanza a causa della violenza, dello sfollamento e delle uccisioni in questo conflitto. È ora che la pace non rimanga solo un accordo formale ma diventi realtà per i più vulnerabili» ha detto il Direttore Regionale dell’UNICEF dell’Africa Orientale e Meridionale Leila Pakkala.
Nelle zone protette dalle Nazioni Unite a Juba, colpite dallo scoppio delle ostilità la notte dell’8 luglio, l’UNICEF e i suoi partner continuano a dare sostegno alla popolazione.
Il team sul campo sta incrementando l’impegno per fornire accesso alle famiglie attualmente presenti e a quelle in arrivo l’assistenza sanitaria e nutrizionale necessaria, oltre che acqua e servizi igienici
un bambino viene vaccinato contro il morbillo © UNICEF/South Sudan/Rich
Gli eventi di Juba si sono verificati poco dopo quelli accaduti in altre parti del paese nelle scorse settimane e cha hanno causato morti e privando le popolazioni dei mezzi di sussistenza.
Nella città di Wau, dove i combattimenti hanno causato la fuga di 70.000 persone dalla fine di giugno, l'UNICEF e i suoi partner lavorano giorno e notte per fornire assistenza ai bambini e alle loro famiglie.