Nuovo rapporto: necessario ampliare i servizi per l’HIV per porre fine all’AIDS entro il 2030

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23/07/2024

Secondo un nuovo rapporto pubblicato dall’Alleanza Globale per porre fine all’AIDS (lanciata nel 2022 dall’OMS e dall’UNICEF), nonostante i progressi compiuti per ridurre i casi da HIV e le morti legate all’AIDS fra i bambini, per porre fine all’AIDS entro il 2030, è urgente ampliare i servizi per l’HIV nei paesi maggiormente colpiti dalla pandemia.

Il rapporto Transforming Vision Into Reality mostra che i programmi che mirano a interrompere la trasmissione verticale dell’HIV hanno evitato 4 milioni di casi fra i bambini tra 0 e i 14 anni dal 2000. A livello globale, i nuovi casi di HIV fra i bambini tra 0 e 14 anni sono diminuiti del 38% dal 2015 e le morti legate all’AIDS sono diminuite del 43%.

Fra i 12 paesi dell’Alleanza Globale, molti hanno raggiunto una forte copertura della terapia antiretrovirale a vita fra donne in gravidanza e allattamento che vivono con l’HIV, l’Uganda ha quasi raggiunto il 100%, la Repubblica Unita della Tanzania il 98% e il Sud Africa il 97%. Il Mozambico ha raggiunto come lo Zambia una copertura del 90%, l’Angola e il Kenya l’89%, lo Zimbabwe l’88% e la Costa d’Avorio l’84%.

I paesi dell’Alleanza Globale stanno innovando per superare le barriere e accelerare i progressi verso la fine dell'AIDS nei bambini. Tuttavia, nonostante i progressi, né il mondo né i Paesi dell'Alleanza Globale sono attualmente sulla buona strada per raggiungere gli impegni relativi all'HIV per i bambini e gli adolescenti e il ritmo dei progressi nella prevenzione dei nuovi casi di HIV e dei decessi legati all'AIDS tra i bambini è rallentato negli ultimi anni.

Circa 120.000 bambini di età compresa tra 0 e 14 anni hanno contratto l'HIV nel 2023, e circa 77.000 di questi nuovi casi si sono verificati nei Paesi dell'Alleanza Globale. Le morti legate all’AIDS fra bambini fra 0 e i 14 anni sono state 76.000 a livello globale, con i Paesi dell'Alleanza Globale che hanno rappresentato 49.000 di questi decessi. I tassi di trasmissione verticale rimangono estremamente elevati in alcune località, in particolare nell'Africa occidentale e centrale, con tassi superiori al 20% in paesi come la Nigeria e la Repubblica Democratica del Congo.

Un divario di trattamento tra bambini e adulti

È preoccupante che il divario di trattamento tra adulti e bambini continui ad aumentare.

“Solo il 57% dei bambini che vivono con l’HIV riceve un trattamento salvavita, rispetto al 77% degli adulti”, ha dichiarato Anurita Bains, Direttrice Associata HIV/AIDS dell'UNICEF. “Senza test e cure precoci ed efficaci, l'HIV rimane una minaccia persistente per la salute e il benessere di bambini e adolescenti e li espone al rischio di morte. Per colmare il divario terapeutico, dobbiamo sostenere i governi a diffondere approcci di test innovativi e garantire che i bambini e gli adolescenti colpiti da HIV ricevano il trattamento e il sostegno di cui hanno bisogno.”

Nel 2023 ci sono stati 210.000 nuovi casi a livello globale fra ragazze e donne fra 15 e i 24 anni (130.000 nei paesi dell’Alleanza Globale), quattro volte superiori all'obiettivo del 2025 fissato a 50.000. Prevenire i nuovi contagi in questa fascia d'età è fondamentale sia per proteggere la salute e il benessere delle giovani donne sia per ridurre il rischio di nuovi casi tra i bambini.

Le disuguaglianze di genere e le violazioni dei diritti umani stanno incrementando la vulnerabilità delle donne all’HIV e riducendo la loro capacità di accedere a servizi di base. A livello globale, quasi una donna su 3 ha subito una qualche forma di violenza durante la vita, e le ragazze adolescenti e le giovani donne sono colpite in modo sproporzionato dalla violenza da parte dei partner. Nei quattro Paesi dell'Alleanza Globale con dati disponibili, i Paesi non sono attualmente sulla buona strada per raggiungere l'obiettivo di garantire che entro il 2025 meno del 10% delle donne, delle popolazioni chiave e delle persone che vivono con l’HIV sperimentino disuguaglianze basate sul genere e violenza di genere.

L’Allenza Globale per Porre fine all’AIDS fra i bambini entro il 2030 è stata lanciata nel 2022 dall’OMS e dall’UNICEF per dare nuovo impulso all'agenda sull'HIV pediatrico. Ora è cresciuta e, oltre alle agenzie delle Nazioni Unite, l'alleanza comprende movimenti della società civile, tra cui la Rete globale delle persone che vivono con HIV, i governi nazionali dei Paesi più colpiti e i partner internazionali, tra cui PEPFAR e il Fondo globale. Dodici Paesi sono membri: Angola, Camerun, Costa d'Avorio, Repubblica Democratica del Congo (RDC), Kenya, Mozambico, Nigeria, Sudafrica, Tanzania, Uganda, Zambia e Zimbabwe.

23/07/2024

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