OPS! La tua Opinione, oltre ogni Pregiudizio, contro gli Stereotipi! Al via la campagna di sensibilizzazione
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La lotta al razzismo si combatte anche sui social. Ognuno di noi ha dei pregiudizi. Anche chi pensa di non averne non è immune a pensieri e azioni ripetuti a volte in modo inconscio che possono condurre a effetti molto gravi, tra cui il razzismo e la discriminazione. Chi se ne rende conto, si trova così a esclamare "Ops!", una parola che oggi, attraverso la campagna di sensibilizzazione di UNICEF, diventa sinonimo di lotta ai pregiudizi e agli stereotipi.
E i social sono spesso campo di confronto di idee contrapposte, per questo motivo UNICEF lancia un Manifesto per promuovere una comunicazione giusta, di contrasto all’hate speech, a stereotipi e pregiudizi.
Ad aderire, ragazzi e ragazze migranti, rifugiati e di seconda generazione, influencer che ogni giorno, grazie al loro impegno sui social media, sfatano gli stereotipi e lottano il razzismo. Alcuni tra loro hanno deciso di parlare attraverso l’UNICEF, condividendo la loro storia e come portano avanti la loro causa.
Manifesto OPSpdf / 1.12 Mb
DownloadStereotipi che hanno poco a che fare con la realtà ma la influenzano
Gli stereotipi sono preconcetti che hanno poco a che vedere con la realtà dei fatti, eppure hanno delle conseguenze molto reali, come episodi di razzismo, discriminazione e violenza sia fisica che psicologica.
I giovani sono sicuri: dietro a questi episodi, è presente una mancanza di empatia e di memoria storica nonché dei fattori che spingono a lasciare il proprio Paese per raggiungere l’Europa. Così, l’UNICEF ha chiesto a ragazze e ragazzi – tra cui minori stranieri non accompagnati e di seconda generazione - di raccontarci la loro storia.
La storia di Cherif
Cherif Karamoko è un ragazzo della Guinea, arrivato in Italia all’età di 16 anni con un sogno: fare il calciatore. Durante gli anni ha incontrato tante difficoltà, inclusi episodi di razzismo, ma è comunque riuscito a fare della sua passione una carriera.
In prima linea a fianco di adolescenti e giovani
Oggi, buona parte degli episodi di razzismo avviene online, sia tramite post di poco gusto che con commenti offensivi. La battaglia di contrasto al fenomeno si gioca quindi sui social e vede giovani attiviste e attivisti come principali protagonisti. Secondo una ricerca condotta recentemente assieme all’Università di Urbino, esistono degli hotspot sui social media in cui trovare focolai di dibattito su razzismo e xenofobia. Tra questi, le pagine degli influencers di seconda generazione sono quelle che spiccano maggiormente, sia per la frequenza dei contenuti che pubblicano che per i metodi comunicativi che utilizzano.
L’UNICEF ha lanciato quindi una campagna per sperimentare nuovi contenuti che hanno come protagonisti ragazze e ragazzi minori stranieri non accompagnati e di seconda generazione, con l’obiettivo il cerare un nuovo modello di influencer socialmente impegnato, capace di identificare i problemi, trovare soluzioni, e soprattutto comunicarle efficacemente grazie ai social.
Chi volesse far parte di questo progetto può unirsi al gruppo contattando la pagina instagram ureportonthemove la piattaforma UNICEF dedicata a giovani migranti e rifugiati.