La Camera approva la riforma della cittadinanza, passo in avanti per i diritti dei bambini
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13 ottobre 2015 - «L’approvazione alla Camera del ddl di riforma della cittadinanza italiana è un passo decisamente significativo per centinaia di migliaia di bambini e adolescenti che da anni attendono una riforma che vada di pari passo con il sentirsi italiani di fatto ma non di diritto» dichiarano Giacomo Guerrera, Presidente dell'UNICEF Italia, Raffaela Milano, Direttrice Programmi Italia Europa di Save the Children e Mohamed Tailmoun, portavoce di Rete G2. «Ci auguriamo che il Senato ora approvi rapidamente il ddl.».
L’UNICEF Italia, Save the Children e la Rete G2, che da anni seguono i lavori parlamentari sul tema, sono intervenuti con proposte di emendamenti per chiedere un ampliamento della platea dei possibili beneficiari, e pur non avendo del tutto raggiunto i risultati auspicati, non possono non riconoscere i passi avanti del testo approvato oggi in Aula.
«Apprezziamo il tentativo di arrivare all'approvazione del testo di riforma dell’attuale normativa sull'acquisizione della cittadinanza. Tuttavia ribadiamo la necessità che non venga persa l’occasione di approvare una riforma che metta al primo posto il superiore interesse dei bambini e degli adolescenti e il loro diritto alla non discriminazione, principi fondanti della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza» commenta Giacomo Guerrera (UNICEF Italia).
«Allo stesso tempo» sottolinea Raffaela Milano (Save the Children) - «riteniamo fondamentale che nel dibattito in Parlamento si tengano sempre nel dovuto conto il rispetto e la considerazione che dobbiamo ai bambini di origine straniera che sono pienamente parte della nostra comunità nazionale, scongiurando ogni rischio di stigmatizzazione. Auspichiamo che questa sia finalmente l’occasione perché una legge sancisca ciò che già nei fatti è una realtà.»
«La riforma della legge sulla cittadinanza approvata dalla Camera rappresenta un importante passo avanti verso il riconoscimento dei diritti delle seconde generazioni. Rete G2 avrebbe preferito una maggiore apertura da parte dei legislatori per ampliare la platea dei beneficiari della riforma. Chiediamo ora tempi rapidi per un’approvazione del provvedimento in Senato» dichiara Mohamed Tailmoun (Rete G2). «A dieci anni dalla sua fondazione, Rete G2 vede finalmente vicina una riforma attesa da troppo tempo. Abbiamo il diritto di essere riconosciuti italiani, come già di fatto siamo, e ci aspettiamo che nella prosecuzione dell’iter parlamentare non si facciano ulteriori passi indietro.»