Plumpynut, la pasta di arachidi che salva vita dei bambini malnutriti

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16/11/2009

Da sempre l'UNICEF è alla ricerca di soluzioni efficaci e a basso costo per alleviare il problema della malnutrizione infantile nei paesi in via di sviluppo.
 
Negli ultimi decenni è stata messa a punto, con l'indispensabile ausilio di ricercatori, aziende e di altre Agenzie ONU, una vasta gamma di metodi e strumenti di successo: dalle farine arricchite come l'UNIMIX o la CSB (Corn-Soya Blend) ai latti terapeutici F-75 e F-100, passando per gli integratori da aggiungere agli altri cibi (micronutrienti). 
 
Nel 1996 viene sviluppato uno speciale alimento altamente proteico: la pasta di arachidi arricchita con proteine e sali minerali conosciuta con il nome di Plumpynut. Si tratta del primo cibo terapeutico pronto all’uso, Ready-to-Use Therapeutic Food (RUTF), per la riabilitazione nutrizionale di bambini a partire dai sei mesi che ha consentito interventi di straordinaria efficacia nelle situazioni di emergenza umanitaria. 

Un'arma formidabile contro la malnutrizione

Dall'aspetto di un panetto di burro, questo prodotto è composto da farina di arachidi, zucchero, grassi vegetali, latte in polvere (scremato), con aggiunta di sali minerali e vitamine (A, C, D, E, B1, B2, B6, B12). biotina, acido folico, acido pantotenico, niacina (B3).
 
Un panetto pesa 92 grammi e contiene circa 500 calorie. Permette di recuperare peso in tempi molto rapidi (fino a 500 e più grammi a settimana), come è indispensabile nel trattamento terapeutico di un bambino gravemente sottopeso per malnutrizione acuta.
 
I protocolli terapeutici prevedono che un bambino gravemente denutrito possa assumere da 2 a 8 confezioni di RUTF nei primi tre giorni di terapia, passando nelle settimane successive a una dieta in cui viene associato ad altri alimenti terapeutici (come l'Unimix) e non.
 
Il grande vantaggio di questo prodotto è che non ha bisogno di essere diluito, eliminando così il rischio di malattie dovute all'acqua impura. I bambini possono succhiarlo direttamente dalla confezione, evitando di toccarlo con le mani sporche.
 
Inoltre, le mamme possono somministrarlo a casa senza essere obbligate a restare per giorni con il proprio figlio nei Centri nutrizionali terapeutiia, allontanandosi dal resto della famiglia o dal proprio lavoro.

Per somministrarlo non occorrono le condizioni igieniche o le temperature frigorifere indispensabili per altri alimenti: il Plumpynut si conserva anche per un certo tempo dopo che la confezione è stata aperta, e non richiede l'intervento di personale specificamente addestrato.
 
Rispetto ad altri alimenti terapeutici, come il latte F-100, il RUTF occupa meno spazio e consente quindi di abbassare i costi di trasporto. Può essere più facilmente stoccato, e la sua validità dura fino a 24 mesi dalla data di confezionamento.

Ispirato alla pasta di arachidi

Il Plumpynut è stato ideato dal nutrizionista francese André Briend nel 1999. Briend, che da anni cercava di mettere a punto un alimento terapeutico a basso costo per l'infanzia in condizioni di emergenza, venne in parte ispirato dalla più famosa crema alle nocciole.
 
Il Plumpynut, il cui brevetto appartiene alla ditta francese Nutriset, fondata da Briend nei pressi di Rouen, è oggi prodotto in franchising da aziende alimentari di Paesi in via di sviluppo come Niger, Malawi, Repubblica Democratica del Congo e - da alcuni mesi - anche in Etiopia.
 
Nel 2007 l’UNICEF sviluppa, insieme all’OMS un protocollo per la sua somministrazione a livello domestico che permette alle finalmente alle mamme di curare in casa il proprio bambino e guarirlo dalla malnutrizione: una terapia di 8 settimane con 3 bustine al giorno permette di salvare un bambino gravemente malnutrito. 
 

Il RUTF è utilizzato largamente dall'UNICEF, dal Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM/WFP) e da Organizzazioni non governative internazionali come Medici Senza Frontiere.
 
Le organizzazioni umanitarie possono reperire il prodotto dalla ditta produttrice, Nutriset, o presso la Supply Division dell'UNICEF (www.unicef.org/supply).

16/11/2009

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