Priorità ai bambini più poveri, sfida globale per i prossimi 15 anni
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23 giugno 2015 - Il mondo rischia di perdere milioni di bambini, se nell'agenda globale per lo sviluppo 2015-2030 [in discussione all'Assemblea Generale ONU nel prossimo settembre] non saranno realizzati interventi focalizzati sui più svantaggiati.
Ad affermarlo è l'UNICEF con i dati del nuovo rapporto "Progress for Children" intitolato "Beyond the Averages” (Al di là delle medie statistiche), indagine finale sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio 2000-2015.
Secondo il rapporto, nonostante gli importanti risultati raggiunti, la diseguaglianza nelle opportunità ha lasciato milioni di bambini in condizioni di povertà, esposti a un elevato rischio di mortalità infantile (0-5 anni), privi di accesso all'istruzione o in condizioni di malnutrizione cronica.
Ad affermarlo è l'UNICEF con i dati del nuovo rapporto "Progress for Children" intitolato "Beyond the Averages” (Al di là delle medie statistiche), indagine finale sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio 2000-2015.
Secondo il rapporto, nonostante gli importanti risultati raggiunti, la diseguaglianza nelle opportunità ha lasciato milioni di bambini in condizioni di povertà, esposti a un elevato rischio di mortalità infantile (0-5 anni), privi di accesso all'istruzione o in condizioni di malnutrizione cronica.
Continuare a ignorare questi bambini rischia di avere delle conseguenze tragiche. Considerato il tasso attuale di progresso e l'incremento demografico, si può stimare che:
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68 milioni di bambini sotto i 5 anni moriranno, di qui al 2030, soprattutto per cause che si potrebbero prevenire
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119 milioni di bambini soffriranno di malnutrizione cronica nel 2030
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sempre nel 2030, saranno mezzo miliardo le persone che per carenza di sistemi igienici continueranno a praticare la defecazione all’aperto, mettendo in serio pericolo la salute infantile
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occorreranno ancora 100 anni perché le ragazze delle famiglie più povere dell’Africa Subsahariana completino il ciclo della scuola secondaria inferiore.
Una fotografia in chiaroscuro
Il rapporto mette in luce gli importanti risultati raggiunti dal 1990 a oggi.
- Il tasso di mortalità infantile sotto i 5 anni si è più che dimezzato: a livello globale, nel 1990 si registravano 90 decessi (0-5 anni) ogni 1.000 nati vivi, Oggi questo numero è sceso a 43 decessi sotto i 5 anni ogni mille nascite
- la percentuale di bambini (0.-5 anni) sottopeso o cronicamente malnutriti è sono calati rispettivamente del 42% e del 41%
- il tasso globale di mortalità materna è diminuito del 45%
- circa 2,6 miliardi di persone hanno ottenuto l'accesso a fonti sicure di acqua potabile
Un altro segnale positivo è che le disparità tra i più poveri e i più ricchi si stanno riducendo, per oltre metà degli indicatori analizzati dall’UNICEF.
In molti Stati, i progressi più rilevanti nel tasso di sopravvivenza dei bambini e nella frequenza scolastica sono stati rilevati nelle famiglie più povere
L'enorme divario tra Paesi poveri e ad alto reddito nei tassi di mortalità materna si è dimezzato, passando da 38 volte (dato 1990) a 19 volte (2013).
Tuttavia, il rapporto evidenzia anche dati negativi. I progressi citati continuano a non includere i circa 6 milioni di bambini che muoiono ogni anno prima di aver compiuto 5 anni, le 289.000 donne che muoiono ogni anno per cause legate alla gravidanza o al parto, i 58 milioni di bambini che non frequentano la scuola elementare.
A causa delle disparità sociali all'interno dei singoli Stati, oggi un bambino che appartiene alla fascia più povera ha il doppio delle probabilità di non arrivare al quinto compleanno rispetto a un coetaneo della fascia più benestante, e una probabilità decisamente inferiore di raggiungere un livello di alfabetizzazione accettabile.
Obiettivi 2016-2030, concentrare l'aiuto sui più svantaggiati
«Gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio hanno aiutato il mondo a realizzare straordinari progressi per l'infanzia, ma ci hanno anche mostrato che molti di loro sono rimasti indietro» ha dichiarato Anthony Lake, Direttore dell’UNICEF. «La vita e il futuro dei bambini più sfavoriti sono importanti: non soltanto per loro, ma anche per le loro famiglie, comunità e società».
Ora che i leader mondiali si apprestano ad adottare i nuovi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (2016-2030), i bambini maggiormente svantaggiati devono essere posti al centro dell'agenda globale dello sviluppo.
Occorre andare oltre le medie statistiche utilizzate per misurare gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio 2000-2015: ricorrendo a una raccolta di dati più accurata e a una loro disaggregazione, possiamo identificare chi sono i bambini più vulnerabili ed esclusi, e sapere dove si trovano.
Inoltre, rafforzando a livello locale i sistemi sanitari, educativi e di protezione sociale, possiamo aiutare un numero maggiore di bambini a sopravvivere e a svilupparsi.
Inoltre, rafforzando a livello locale i sistemi sanitari, educativi e di protezione sociale, possiamo aiutare un numero maggiore di bambini a sopravvivere e a svilupparsi.
Infine, investimenti più intelligenti e mirati alle necessità dei bambini più vulnerabili possono produrre grandi benefici nel breve e nel lungo periodo.
«Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile rappresentano un’opportunità unica per applicare le lezioni che abbiamo appreso e raggiungere i bambini che hanno maggiore bisogno del nostro aiuto. Se non riusciremo a farlo, sarà solo colpa nostra» ha commentato ancora il Direttore dell'UNICEF Lake. «Una maggiore equità nelle opportunità per i bambini di oggi significherà minore diseguaglianza e maggiori progressi a livello globale domani».
Documenti disponibili
Rapporto UNICEF "Progress for Children - Beyond the Averages"pdf / 9.25 Mb
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