R.D. del Congo, 364.000 bambini raggiunti a Goma con acqua pulita e servizi igienici dopo l’escalation nel conflitto

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05/03/2025

L'UNICEF e i suoi partner nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) stanno fornendo acqua potabile salvavita a 700.000 persone al giorno – di cui circa 364.000 bambini - nella principale città orientale di Goma, dopo le interruzioni della fornitura idrica durante i combattimenti.

L'intenso conflitto di fine gennaio ha lasciato molti dei 2 milioni di residenti della città, un terzo dei quali sfollati di recente, senza accesso all'acqua potabile, ai servizi igienici e all'elettricità.

La crisi umanitaria ha sollevato due necessità impellenti. Centinaia di migliaia di persone si stanno spostando dai precedenti siti di sfollamento intorno a Goma verso aree di ritorno con servizi idrici e igienici limitati. Il conflitto ha visto anche la distruzione di infrastrutture idriche ampiamente utilizzate.

"L'acqua pulita è un'ancora di salvezza. Con le epidemie di colera e di vaiolo in corso nell'est del paese, i bambini e le famiglie hanno bisogno di acqua sicura, ora più che mai, per proteggersi e prevenire una crisi sanitaria più grave", ha dichiarato Jean Francois Basse, Rappresentante ad interim dell'UNICEF nella RDC. "In tutto il mondo, i bambini coinvolti in conflitti prolungati hanno il triplo delle probabilità di morire per malattie legate all'acqua rispetto alla violenza. Il ripristino dei servizi essenziali deve essere la priorità, altrimenti rischiamo di perdere ancora più vite".

Masika Mukize siede con i suoi figli davanti al loro rifugio di fortuna a Goma, nella provincia del Nord Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo

Nonostante il deterioramento della situazione della sicurezza, l'UNICEF ha risposto immediatamente trasportando acqua a tre strutture sanitarie, tra cui il Virunga General Referral Hospital, che ha curato circa 3.000 pazienti feriti. Sono stati inoltre distribuiti kit medici per curare 50.000 persone ai centri sanitari sovraccarichi di pazienti.

Circa 700.000 persone hanno ora accesso quotidiano all'acqua attraverso l'azienda idrica REGIDESO, dopo che l'UNICEF e MONUSCO hanno fornito 77.000 litri di carburante, consentendo alle cinque principali stazioni di pompaggio di riavviarsi dopo che erano state interrotte a causa di tagli alle linee elettriche. Nella parte orientale di Goma, altre 33.000 persone ricevono acqua attraverso una rete idrica costruita dall'UNICEF nell'area di Bushara-Kayarutshiyna.

Tuttavia, molti si affidano ancora a forniture non trattate provenienti direttamente dal lago Kivu. L'UNICEF e i partner hanno allestito più di 50 siti di cloro lungo la costa per trattare l'acqua del lago, rifornendo 56.000 persone al giorno per limitare l'espansione dell'epidemia di colera.

"Stiamo già vedendo segnali preoccupanti di un aumento dei casi di colera, strettamente legato all'aumento degli sfollati e delle persone che si affidano ad acqua non pulita. Anche se raccogliere dati è difficile in queste circostanze difficili, con l'avvicinarsi della stagione delle piogge siamo estremamente preoccupati per un'esplosione dei casi", ha dichiarato Basse.

Negli ultimi 10 anni, il colera ha ucciso oltre 5.500 persone nella RDC, dove solo il 43% della popolazione ha accesso ad almeno un servizio idrico di base e solo il 15% ha accesso a servizi igienici di base. A Goma, il conflitto ha peggiorato la situazione. Anche prima dell'attuale escalation, circa 700.000 sfollati vivevano in campi con un accesso pericolosamente inadeguato all'acqua, ai servizi igienici e all'igiene, esponendo i bambini a malattie e aumentando i rischi di violenza di genere per le donne e le ragazze che raccoglievano acqua e legna da ardere.

In linea con la Lista di Ginevra dei Principi sulla Protezione delle Infrastrutture Idriche, l'UNICEF invita tutte le parti in conflitto a salvaguardare l'acqua.

05/03/2025

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