Rapporto UNICEF/OMS: la metà delle strutture sanitarie a livello mondiale non ha impianti idrici di base
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"Le strutture e le pratiche per l'igiene negli ambienti sanitari non sono negoziabili. Il loro miglioramento è essenziale per il recupero, la prevenzione e la preparazione alle pandemie. L'igiene nelle strutture sanitarie non può essere garantita senza aumentare gli investimenti nelle misure di base, che comprendono acqua sicura, servizi igienici puliti e rifiuti sanitari gestiti in modo sicuro", ha dichiarato la dott.ssa Maria Neira, Direttore del Dipartimento Ambiente, Cambiamento Climatico e Salute dell'OMS. "Incoraggio gli Stati membri a intensificare gli sforzi per attuare l'impegno assunto all'Assemblea Mondiale della Sanità del 2019 di rafforzare i servizi per l'acqua e l'igiene nelle strutture sanitarie e a monitorare tali sforzi".
L'ultimo rapporto, "Progress on WASH in health care facilities 2000-2021: special focus on WASH and infection prevention and control", ha stabilito per la prima volta un parametro di riferimento globale sugli impianti idrici - valutando l'accesso nei centri di cura e nei bagni - poiché il numero di Paesi maggiore di sempre ha fornito dati sugli elementi cruciali degli sull'acqua e i servizi igienici nei loro ospedali e in altri centri sanitari. Per quanto riguarda gli impianti idrici, sono ora disponibili dati per 40 Paesi, che rappresentano il 35% della popolazione mondiale, rispetto ai 21 Paesi del 2020 e ai 14 del 2019.
Un quadro allarmante
Le nuove stime globali rivelano un quadro più chiaro e allarmante dello stato degli impianti idrici (strutture per lavarsi le mani) nelle strutture sanitarie. Sebbene il 68% delle strutture sanitarie disponga di impianti idrici nei punti di cura e il 65% di impianti per il lavaggio delle mani con acqua e sapone nei bagni, solo il 51% dispone di entrambi e soddisfa quindi i criteri per gli impianti idrici di base. Inoltre, una struttura sanitaria su 11 (9%) a livello globale non dispone di nessuno dei due servizi.
"Se gli operatori sanitari non hanno accesso agli impianti idrici, i pazienti non hanno una struttura sanitaria", ha dichiarato Kelly Ann Naylor, Direttore UNICEF per i servizi idrici e igienici e la Riduzione del rischio climatico, ambientale, energetico e dei disastri (CEED). "Ospedali e cliniche senza acqua sicura e servizi igienici di base sono una potenziale trappola letale per madri in gravidanza, neonati e bambini. Ogni anno, circa 670.000 neonati perdono la vita a causa della sepsi. È una tragedia, tanto più che la loro morte è evitabile".
Il rapporto rileva che le mani e gli ambienti contaminati svolgono un ruolo significativo nella trasmissione di agenti patogeni nelle strutture sanitarie e nella diffusione della resistenza antimicrobica. Gli interventi per aumentare l'accesso al lavaggio delle mani con acqua e sapone e alla pulizia dell'ambiente costituiscono la pietra miliare dei programmi di prevenzione e controllo delle infezioni e sono fondamentali per fornire cure di qualità, in particolare per un parto sicuro.
La mancanza di impianti idrici nelle strutture sanitarie
3,85miliardi
di persone utilizzano strutture senza impianti idrici di base
688milioni
di persone che ricevono cure in strutture prive di impianti idrici
670mila
neonati perdono la vita a causa della sepsi
Una copertura disomogenea
- Le strutture dell'Africa subsahariana sono in ritardo per quanto riguarda gli impianti idrici. Mentre i tre quarti (73%) delle strutture sanitarie della regione dispongono di attrezzature per l'igiene delle mani a base di alcol o di acqua e sapone presso i centri di cura, solo un terzo (37%) dispone di strutture per il lavaggio delle mani con acqua e sapone nei bagni. La grande maggioranza (87%) degli ospedali dispone di strutture per l'igiene delle mani nei centri di cura, rispetto al 68% delle altre strutture sanitarie.
- Nei Paesi meno sviluppati, solo il 53% delle strutture sanitarie ha accesso nei suoi locali a fonti d'acqua sicure. Per fare un confronto, il dato globale è del 78%, con gli ospedali (88%) che hanno risultati migliori rispetto alle strutture sanitarie più piccole (77%), mentre il dato per l'Asia orientale e sudorientale è del 90%. A livello globale, circa il 3% delle strutture sanitarie nelle aree urbane e l'11% nelle aree rurali non dispone di un accesso all'acqua.
- Tra i Paesi con dati disponibili, una struttura sanitaria su 10 non disponeva di impianti igienici (bagni). La percentuale di strutture sanitarie prive di impianti igienici variava dal 3% in America Latina e nei Caraibi e nell'Asia orientale e sud-orientale al 22% nell'Africa sub-sahariana. Nei Paesi meno sviluppati, solo 1 su 5 (21%) disponeva di impianti igienici di base nelle strutture sanitarie.
- I dati rivelano inoltre che molte strutture sanitarie non dispongono di una pulizia ambientale di base e di una separazione e smaltimento sicuri dei rifiuti sanitari.
Il rapporto viene lanciato in occasione della Settimana mondiale dell'acqua che si svolge a Stoccolma, in Svezia. La conferenza annuale, che si tiene dal 23 agosto al 1° settembre, esplora nuovi modi per affrontare le maggiori sfide dell'umanità: dalla sicurezza alimentare alla salute, dall'agricoltura alla tecnologia, dalla biodiversità e al clima.
Progress on WASH in health care facilities 2000-2021 (in inglese)pdf / 16.04 Mb
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