Siria, la guerra entra nel quinto anno, 14 milioni i bambini coinvolti
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12 marzo 2015 - Secondo l’UNICEF sono 14 milioni i bambini in tutto il Medio Oriente che soffrono le conseguenze del conflitto in corso in Siria e Iraq.
In Siria, con l’inizio del quinto anno di guerra, è sempre più disperata la situazione di 5,6 milioni di bambini intrappolati all’interno del paese. Tra questi, ben 2 milioni sono i bambini che vivono in aree tagliate fuori dall’assistenza umanitaria a causa dei combattimenti o di altre ragioni, e circa 2,6 milioni sono quelli che non possono frequentare la scuola.
Al di fuori dei confini nazionali, almeno 2 milioni di bambini siriani vivono come rifugiati in Libano, Turchia, Giordania e in altri Stati. Circa il 5% dei rifugiati siriani ha cercato asilo in Europa.
Ad essi questi si aggiungono 3,6 milioni di bambini che vivono nelle comunità che ospitano rifugiati siriani, e che sono in difficoltà a causa della pressione esercitata su servizi sanitari e scolastici già al collasso.
Intanto, la crisi umanitaria che si fa sempre più grave in Iraq ha costretto oltre 2,8 milioni di minori ad abbandonare le proprie case, mentre molti altri sono intrappolati in aree controllate da gruppi armati.
Storie di bambini che resistono al dolore
«Per i bambini più piccoli, questa crisi è l’unica realtà che abbiano mai conosciuto. Per gli adolescenti che si affacciano alla vita adulta, violenza e sofferenze non hanno solamente intaccato il passato, ma condizionano profondamente il futuro» commenta Anthony Lake, Direttore dell’UNICEF.
«Con l’ingresso della crisi nel quinto anno, questa generazione di giovani rischia di perdersi nel baratro della violenza, trasmettendo alla prossima generazione ciò che ha sperimentato.»
Nonostante gli sconvolgimenti causati dal conflitto, i bambini e i giovani continuano a dimostrare un coraggio e una determinazione incredibili.
In una nuova serie di ritratti pubblicati dall'UNICEF sullo speciale sito web Children Of Syria l’UNICEF racconta le storie di giovanissimi come la sedicenne Alaa, profuga da Homs e che mentre prosegue i suoi studi insegna ai bambini più piccoli, o Christina, 10 anni, che vive in un rifugio nel nord dell’Iraq e aiuta i bambini più piccoli a studiare.
«Nonostante i danni subiti, il male che hanno dovuto sopportare e l’apparente impossibilità degli adulti di mettere fine a questo terribile conflitto, i bambini colpiti dalla crisi hanno ancora il coraggio e la determinazione di costruirsi una vita migliore» aggiunge Lake.
Di cosa abbiamo bisogno per aiutare i bambini siriani
L’UNICEF ha urgente bisogno di fondi per affrontare i bisogni dei bambini e degli adolescenti nel lungo periodo, e offrire loro strumenti e motivazioni per costruirsi un futuro più stabile.
Gli interventi da finanziare includono:
- corsi di recupero, corsi di formazione professionale e attività ricreative per adolescenti. Sono circa 5 milioni i ragazzi e le ragazze siriane tra i 12 e i 18 anni che hanno bisogno di aiuto.
- opportunità di apprendimento formale e informale per i bambini colpiti dal conflitto e sistemi certificati che li aiutano a continuare a studiare
- servizi sociali e sanitari per i bambini vulnerabili, in primo luogo sostegno psicologico per quelli che hanno sperimentato violenze
- rafforzamento dei sistemi educativi e sanitari, sostegno nella vita quotidiana per le famiglie profughe e delle comunità ospitanti, per beneficiare tutti i bambini colpiti dalle conseguenze conflitto.
«Come UNICEF Italia, grazie ai donatori italiani, abbiamo raccolto oltre 3.619.000 euro per i bambini siriani» conclude Giacomo Guerrera, presidente dell’UNICEF Italia. «Ma il nostro impegno non si ferma qui. Dobbiamo garantire a questi bambini la possibilità di vivere il loro futuro e di superare le difficoltà del presente: non possiamo abbandonarli. Il nostro appello è rivolto a tutti agli italiani per chiedere di continuare a sostenere l’UNICEF.»
#WhatDoesItTake: un hashtag e una campagna ONU sui social media
In prossimità del quarto anniversario del conflitto siriano, i leader delle agenzie delle Nazioni Unite (inclusa l'UNICEF) lanciano una campagna di sensibilizzazione e coinvolgimento sui social media, attraverso l'hashtag #WhatDoesItTake: "Cosa serve ancora (perché finisca)?"
L'invito, come spiegato sul microsito web creato per l'occasione, è a condividere con i propri amici e follower - su Facebook, Twitter, Instagram ecc. - una propria immagine con la scritta #WhatDoesItTake - possibilmente accompagnata da un messaggio personale, per sottolineare l'urgenza di porre fine al massacro in Siria e salvare una generazione di bambini che rischia di rimanere vittima del conflitto.
Come puoi aiutare i bambini siriani
Anche tu puoi contribuire a salvare la vita dei bambini con una donazione online oppure con uno degli altri modi per donare:
- bollettino di c/c postale numero 745.000, intestato a UNICEF Italia, specificando la causale “Emergenza Siria”
- carta di credito online sul nostro sito oppure telefonando al Numero Verde UNICEF 800 745 000
- bonifico bancario sul conto corrente intestato a UNICEF Italia su Banca Popolare Etica: IBAN IT51 R050 1803 2000 0000 0510 051, specificando la causale “Emergenza Siria"
- donazione presso il Comitato UNICEF della tua città (trova qui quello più vicino a te)