Siria: quasi 45.000 persone fuggite dalle violenze a Ghwayran. Distribuiti aiuti salvavita ai bambini e alle famiglie sfollate
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Mentre continua la violenza nel centro di detenzione di Ghwayran/Sinai'i e nelle sue vicinanze, nel nord-est della Siria, i bambini continuano ad essere gravemente vulnerabili e hanno urgente bisogno di protezione. Le violenze hanno costretto quasi 45.000 persone nella zona a fuggire, la maggior parte sono donne e bambini. Alcuni sono stati sfollati più volte fuggendo dalla violenza in altre parti della Siria nel corso degli anni.
"I combattimenti devono cessare per il bene dei bambini nella prigione e nella zona circostante", ha dichiarato il Rappresentante dell'UNICEF in Siria, Bo Viktor Nylund.
A una settimana dall'inizio delle violenze, alcune delle strade principali continuano a essere chiuse, interrompendo il traffico e la consegna di forniture essenziali.
L'UNICEF è sul campo, lavorando con i partner, per fornire ai bambini sfollati e alle loro famiglie assistenza salvavita, tra cui acqua pulita e forniture igieniche di base.
I volontari dell'UNICEF hanno aiutato le persone a raggiungere rifugi e cliniche e hanno distribuito cibo, coperte, materassi, vestiti e medicine. Hanno anche distribuito materiali sui rischi legati agli ordigni esplosivi per sensibilizzare i ragazzi e le ragazze nei rifugi e tenerli al sicuro.
Un team mobile per la salute e la nutrizione sostenuto dall'UNICEF sta fornendo servizi e medicine ai bambini vulnerabili e alle loro madri. Fino ad oggi, il team ha fornito consulti sanitari e medicine gratuite; ha sottoposto a screening bambini, donne in stato di gravidanza e allattamento e ha fornito ai bambini malnutriti cibo supplementare pronto all'uso.
L'UNICEF sta fornendo informazioni alle famiglie su come prevenire le separazioni familiari e accedere al supporto psicosociale per i bambini e chi si prende cura di loro. Finora sono stati identificati nove bambini separati e non accompagnati. Sono stati separati dalle loro famiglie lungo il tragitto e non sanno dove siano i loro genitori.
"I bambini nei rifugi erano spaventati dopo gli orrori a cui hanno assistito. Le famiglie ci hanno detto che i bambini avevano incubi e urinavano nel letto. È stata un'esperienza straziante per loro, ed è chiaro che hanno urgente bisogno di protezione e assistenza", ha aggiunto Nylund.
L'UNICEF continua a chiedere a tutte le parti nel nord-est della Siria di proteggere tutti i bambini sempre. L'UNICEF esorta tutti gli stati membri coinvolti a intraprendere azioni urgenti e assumersi responsabilità nel superiore interesse dei bambini e a riportare i bambini e le loro madri nel loro paese d'origine.
L'UNICEF chiede ancora una volta l'immediato rilascio dei bambini nella struttura di detenzione e il libero accesso per loro a cure e assistenza di emergenza.
Nota
La stazione idrica di Alouk è operativa e sta fornendo acqua alla città di Al-Hasakeh. La fornitura d'acqua al quartiere di Ghwayran è stata sospesa il 24 gennaio ed è stata deviata verso le aree che ospitano un gran numero di sfollati.
L'UNICEF sta mobilitando i camion dell'acqua e ha consegnato 24.000 litri di acqua potabile pulita e sicura a circa 2.000 persone. Sono state consegnate forniture igieniche essenziali, tra cui secchi, sapone, compresse per la purificazione dell'acqua e disinfettante.