Skills4YOUth: Valorizzare le proprie competenze per orientarsi nel mondo del lavoro costruire il proprio futuro
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“Scegliere la professione – confessa Priscila, 19 anni, Capo Verde - è una cosa molto difficile, quando sei piccola fai una scelta magari perché la fanno le tue amiche. Io volevo fare la veterinaria perché lo volevano fare le mie amiche ma poi quando ho visto un’operazione ho capito che non andava bene per me. E allora non ho saputo più cosa scegliere. Oggi so che vorrei lavorare nel mondo dell’arte e dello spettacolo dove c’è animazione e felicità.”
L’orientamento professionale è una tappa cruciale per adolescenti e giovani migranti e rifugiati che muovono i primi passi per formarsi, trovare lavoro e costruire il proprio futuro in Italia. Tuttavia, questo percorso è spesso ostacolato da sfide legate alla lingua, all’accesso alle informazioni, alla valorizzazione della formazione pregressa e alle procedure burocratiche.
Si inserisce in questo contesto Skills4YOUth (S4Y), che con un gioco di parole riassume l’obiettivo principale: lo sviluppo delle competenze “per te” ma anche “per i giovani”. Promosso dall’UNICEF a partire da novembre 2022, nell’ambito del progetto PROTECT finanziato dalla Commissione Europea e in partenariato con Junior Achievement Italia, Skills4YOUth fornisce a minori stranieri non accompagnati e giovani rifugiati e migrantigli strumenti e le risorse necessarie per navigare nel complesso panorama educativo-formativo e lavorativo italiano.
Attraverso laboratori interattivi e partecipativi presso le strutture di accoglienza e i Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti (CPIA), Skills4YOUth guida adolescenti e giovani migranti e rifugiati nel processo di auto-scoperta, valorizzazione e sviluppo delle proprie competenze.
Hamza, originario della Somalia, conosce bene l'importanza dell'apprendimento della lingua italiana per inserirsi nel mercato del lavoro: "Ho fatto tanti corsi da quando sono qui: panificazione, fotografia e anche un corso per diventare cuoco. Però ho capito che la cosa più importante era sapere la lingua, perché sennò non sarai mai parte di un posto."
Mariia, proveniente da Kiev, ha scoperto la sua vocazione grazie ai laboratori S4Y: "Volevo capire quale sarà la mia strada. Ho capito di essere molto empatica e per questo voglio fare la psicologa. Se qualcuno piange, piango anche io, sento il loro dolore."
Ngáye, dal Senegal, ha trovato sicurezza nello studio e nell'esplorare le proprie passioni: "Da quando sono qui mi piace studiare, mi piacciono le lingue e la matematica. Ho capito che ci sono tante opportunità davanti a me se studio e seguo ciò che mi fa felice."
"Il laboratorio è stato interessante - dice Priscila - Ci siamo trovati in mezzo a persone diverse che avevano uno scopo unico: trovare ciò che è meglio per sé stessi”. Poi, continua: "Mi sono sentita una bambina di cinque anni, è stato divertente e interessante, era diverso dai laboratori di scuola. Mi ha aiutato a capire tante cose di me”.
Tra gli strumenti utilizzati durante i laboratori, infatti, i ragazzi e le ragazze ricevono e utilizzano una copia del Vademecum, una guida multilingue che fornisce informazioni-chiave in un linguaggio a misura di adolescente su diverse tematiche – dall'autovalutazione delle proprie competenze, i diversi percorsi formativi, documenti e requisiti per accedere al lavoro, ai diritti dei lavoratori e i rischi del lavoro irregolare.