Storie di famiglie sfollate, separate, fuggite dal conflitto. L'UNICEF è sul campo per offrire beni di prima necessità e un po’ di sicurezza
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L’intensificarsi del conflitto in Ucraina è spaventoso, specialmente per i bambini. Nell’ultima settimana, più di un milione di rifugiati sono stati costretti a fuggire in cerca di sicurezza e protezione. Centinaia di migliaia di loro sono bambini, in cerca di un rifugio e di un posto sicuro, anche nei paesi circostanti.
Le famiglie sfollate hanno bisogno di servizi essenziali: un riparo, cibo, acqua pulita. I bambini, inoltre, sono traumatizzati dalla violenza cui stanno assistendo e necessitano di un supporto psico-sociale. Nonostante le sfide operative e in termini di sicurezza, l’UNICEF è sul campo, lavorando giorno e notte in Ucraina e nei paesi limitrofi per fornire supporto alle famiglie.
La maggior parte delle persone sono state costrette a lasciare rapidamente la propria casa insieme ai figli e a un bagaglio organizzato in fretta con l'indispensabile. Asya racconta che all’inizio è rimasta nel loro appartamento, a Kiev. Ma vivendo al 15esimo piano era troppo difficile scendere al rifugio antiaereo con sua figlia.
Era troppo difficile scendere dall'appartaento al rifugio antiaereo. Così abbiamo dormito in bagno. Abbiamo messo nostra figlia nella vasca e abbiamo dormito lì
Le famiglie hanno percorso lunghe distanze a piedi, al gelo, per cercare un riparo
Uno dei team dell’UNICEF Moldavia è arrivato al centro di transito di Palanca, al confine con l’Ucraina, dove è situato il campo temporaneo per rifugiati. Lo staff ha consegnato diverse tonnellate di prodotti per l'igiene di base personale inclusi pannolini, disinfettanti e salviette igieniche.
Tra le azioni messe in campo dall'UNICEF vi è la riapertura dei “Blue Dot”, i Punti Blu, spazi sicuri che servirono a fornire un supporto indispensabile alle famiglie in transito.
Gli hub forniscono un luogo unico sicuro per i bambini e le loro famiglie e offrono molteplici servizi, inclusi spazi adibiti al gioco, supporto psicosociale, consulenza legale di base, kit ricreativi e prodotti per l'igiene. Si occupano anche di identificare i minori non accompagnati e separati e di garantirne la protezione.
Yaroslav, Max, David: storie di bambini in fuga per cercare un posto sicuro
Yaroslav, 9 anni, è in viaggio con sua madre Vica. Stanno pianificando di raggiungere la Romania attraverso un itinerario pericoloso che è iniziato qualche giorno prima nella loro città di origine Kherson, in Ucraina meridionale. “La nostra famiglia si trova ancora lì. Sono tutto il tempo nei rifugi. È un disastro.” Dice Vica. “Abbiamo una coppia di amici in Europa, speriamo di poter andare lì, ma non lo so. Forse in Spagna, ma non sono sicura di nulla adesso”. Dice di aver parlato con alcuni loro amici che si sono lasciati indietro a Kherson.
Tania proviene dalla città di Chernivtsi, che si trova nell’Ucraina Occidentale ed è vicina al confine con la Romania. Ha detto di aver dovuto decidere velocemente quando il conflitto è iniziato, di lasciare casa con la sua famiglia. “La decisione è stata presa in pochi secondi, perché la situazione in Ucraina è molto difficile e non sai esattamente cosa succederà il minuto dopo”.
Anche David è di Chernivtsi ma è scappato con sua nonna al confine con la Romania quando il conflitto si è intensificato.
Anna, 24 anni, e suo figlio Dima, 2 anni, di Khmelnytskyi stanno attraversando la Romania per arrivare in Italia dove lavora sua madre. Il papà di Dima, suo marito, è l'unico della famiglia rimasto in Ucraina.
Tutti i bambini sono terrorizzati dalla paura di morire. Si nascondono nei bagni, nei rifugi, negli scantinati.
Vica, racconta della fuga con suo figlio da Kherson, Ucraina meridionale.
Max sta viaggiando con sua madre Alona. Sono fuggiti dall’Ucraina Occidentale per arrivare in Romania, e ora tentano di raggiungere la Francia.
Alona dice che anche lei ha dovuto decidere sul momento se fuggire o meno, ma sono stati fortunati a non essere rimasti intrappolati nel traffico. “I miei genitori vivono fuori Kiev e si sono svegliati con il rumore dei bombardamenti vicino la loro casa” ha raccontato “in 15 minuti siamo stati in grado di fuggire”.
Platon, 4 anni, gioca con una macchinina nel centro di accoglienza temporaneo al confine con la Romania. Per 1 giorno e mezzo però ha dormito in macchina. Suo nonno ha accompagnato lui e sua madre Vira (37 anni) al confine per poi tornare indietro. “Non dimenticherò mai gli occhi di mio padre quando l'ho lasciato al confine. Era la seconda volta che lo vedevo piangere" ha raccontato Vira.
Mobilitiamoci insieme, per i bambini
La vita dei bambini in Ucraina è stata sconvolta e molti hanno dovuto affrontare ansia e angoscia durante il loro viaggio. L'UNICEF ha attualmente consegnato il suo primo convoglio con forniture di emergenza in Ucraina, mentre nei luoghi di confine ha installato tende sicure, fornito coperte, vestiti e altri beni di conforto.
Oltre all'UNICEF e alle altre organizzazioni presenti sul territorio, sono molti i volontari ucraini e quelli di Polonia, Romania, Slovacchia, Ungheria, Moldavia, che sono stati implacabili nel loro sostegno, forza e solidarietà.
"Qui in Ucraina, ho visto nonne fornire pasti caldi nella neve; sconosciuti che offrivano agli sfollati un letto per la notte; bambini che preparavano biscotti per coloro che aspettavano gli autobus; offerte per comprare medicine per coloro che erano malati e aspettavano in una stazione ferroviaria. Momenti costanti di grande umanità sono dappertutto" ha detto James Elder, Portavoce UNICEF alla conferenza stampa al Palazzo delle Nazioni a Ginevra.
Aiutaci anche tu a proteggere i bambini dell'Ucraina: Dona ora.
Per saperne di più sull'azione dell'UNICEF, visita la pagina Emergenza Ucraina.