Stragi di Pasqua in Sri Lanka, 45 bambini fra le vittime
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23 aprile 2019 – «L'UNICEF è profondamente scioccato e addolorato per i terribili attentati contro chiese e hotel avvenuti nello Sri Lanka nella domenica di Pasqua e che hanno mietuto centinaia di vittime tra le famiglie e i bambini.
Esprimiamo la più profonda vicinanza alle vittime, alle famiglie e alle comunità colpite da questi attacchi brutali.
Le notizie sul bilancio delle vittime tra bambini e adolescenti sono ancora provvisorie, ma al momento sappiamo che 45 bambini - sia cingalesi che di altre nazionalità - sono rimasti uccisi e molti altri feriti.
Molti dei feriti lottano per sopravvivere nelle unità di terapia intensiva in tutto il paese». A dichiararlo oggi è il Portavoce dell’UNICEF Italia Andrea Iacomini.
Ad oggi, sappiamo che:
- 27 bambini sono morti e 10 sono rimasti feriti nell'attentato-kamikaze nella chiesa cattolica di San Sebastiano, nella città di Negombo.
- 13 bambini sono morti nell'esplosione avvenuta nella chiesa Zion Roman a Batticaloa. Il più piccolo delle vittime aveva appena 18 mesi. Altri 15 bambini di età compresa tra 7 e 16 anni stanno ricevendo cure in ospedale.
- Si contano al momento 5 bambini di nazionalità straniera tra le vittime.
- 20 bambini sono ricoverati in ospedale nella capitale Colombo (quattro di essi in terapia intensiva) a seguito dei diversi attentati a chiese e hotel avvenuti nella città.
Molti bambini hanno perso uno o entrambi i genitori, e innumerevoli altri sono stati testimoni di questa violenza traumatizzante e insensata.
L'UNICEF sta lavorando a stretto contatto con i partner governativi per raccogliere informazioni affidabili sulla situazione dei bambini e degli adolescenti colpiti.
Alcuni ospedali in cui sono ricoverati i bambini hanno bisogno di forniture sanitarie essenziali. L'UNICEF sta rifornendo e distribuendo gli aiuti necessari.
I bambini che sono rimasti separati dai genitori hanno bisogno di sostegno per identificare i genitori morti o dispersi ed eventualmente rientrare in contatto con le proprie famiglie.
L'UNICEF sta assicurando sostegno tecnico e finanziario ai servizi sociali locali per contribuire a riunire i bambini con i loro genitori, con altri familiari superstiti o con altre persone che si prendono cura di loro.
Tra le principali necessità c'è anche il sostegno psicologico per chi è stato traumatizzato dagli attentati: questa settimana l'UNICEF garantirà un pronto intervento psico-sociale per i bambini e i loro familiari.
Stiamo inoltre continuando ad aiutare le autorità governative dello Sri Lanka (Ministero per le Donne e l'Infanzia e Ministero della Salute) per coordinare la raccolta dei dati e per garantire che i bambini e gli adolescenti abbiano la giusta priorità.
«L'UNICEF condanna con la massima fermezza questa violenza. Nessun bambino dovrebbe vivere una situazione così straziante e nessun genitore dovrebbe perdere per sempre il proprio figlio in circostanze così orribili» conclude Iacomini.