La fame minaccia la vita di 250.000 bambini nel Sud Sudan
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28 maggio 2015 – La vita di 250.000 bambini è a rischio per il rapido peggioramento della situazione alimentare in diverse zone del Sud Sudan a causa del conflitto, della diminuzione delle scorte alimentari delle famiglie e della crisi economica.
Secondo le ultime stime dell’IPC Technical Working Group [il gruppo di lavoro internazionale incaricato di monitorare scientificamente lo stato nutrizionale del Sud Sudan, di cui l’UNICEF è membro] - il numero di abitanti sud-sudanesi esposti a un rischio elevato insicurezza alimentare è quasi raddoppiato dall’inizio dell’anno, passando da 2,5 milioni a circa 4,6 milioni di persone, fra cui 874.000 bambini sotto i 5 anni.
È questo il massimo livello di crisi alimentare mai raggiunto da quando, nel dicembre 2013, è riesploso il conflitto politico ed etnico nel paese africano.
L’UNICEF avverte che i bambini, intrappolati dai combattimenti e privi di un accesso sicuro a cure mediche e cibo, faranno fatica a sopravvivere a questa stagione secca, se non riprenderà al più presto l'assistenza umanitaria nelle aree colpite dal conflitto.
«Nonostante tutti i progressi fatti l’anno scorso con i nostri partner per curare quanti più bambini possibile contro la malnutrizione, le vite di donne e di bambini vulnerabili, che hanno esaurito tutti i mezzi a loro disposizione, sono ora appese a un filo» ha dichiarato Jonathan Veitch, Rappresentante UNICEF nel Sud Sudan.
Negli Stati della federazione sud-sudanese più colpiti dalla crisi, i tassi di malnutrizione acuta infantile restano abbondantemente al di sopra del 15%, la soglia al di là della quale un'emergenza alimentare è considerata nella fase critica. e in alcune aree degli Stati del Greater Upper Nile, Warrup e Northern Bahr el Ghazal questo fenomeno tocca quasi un terzo dei bambini sotto i 5 anni .
Una recente indagine condotta dall’UNICEF nello Stato di Unity ha rilevato tassi prossimi al 10% di malnutrizione acuta grave, la forma più grave di carenza alimentare. Se non saranno curati, questi bambini corrono un rischio di morire 9 volte più alto rispetto a un bambino in salute.
Questa drammatica situazione è ulteriormente aggravata dai pesanti combattimenti in corso nello stato del Greater Upper Nile, che hanno costretto almeno 100.000 civili a lasciare le loro case nel solo mese di maggio, abbandonando scorte vitali di cibo, bestiame e colture.
Alcune organizzazioni umanitarie, partner dell’UNICEF nel settore alimentare, sono state costrette a ritirarsi dalla regione, mentre i loro magazzini alimentari sono stati saccheggiati.
«Se non sarà consentito alle organizzazioni umanitarie di distribuire aiuti di prima necessità ai bambini e continuare a predisporre aiuti prima che le strade diventino impraticabili nella stagione delle piogge monsoniche, questa situazione già pericolosa diventerà catastrofica» ha concluso Veitch.
Nei primi 5 mesi di quest'anno, l'UNICEF e le organizzazioni partner hanno curato e salvato la vita di quasi 50.000 bambini gravemente malnutriti, attraverso il programma nazionale di lotta alla malnutrizione "National Nutrition Scale Up Programme" e con le Missioni di Risposta Rapida (MRR) effettuate congiuntamente con il World Food Programme, il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite.
L'appello umanitario dell'UNICEF per il Sud Sudan per il 2015 è stato finora finanziato dai donatori internazionali solamente per il 25% del suo ammontare. L'UNICEF chiede con urgenza a governi e privati di donare 25 milioni di dollari per poter proseguire i suoi programmi in campo nutrizionale in Sud Sudan.