Un anno lontani da casa: la fuga della famiglia Yasser dalle violenze del Sudan verso l’Egitto

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20/06/2024

“I miei bambini erano abituati a svegliarsi presto, per la paura incombente dei missili. Si sedevano nel letto, terrorizzati all’idea di quando avrebbero colpito.” racconta Abdelrahman Yasser Bakry, 33 anni, padre di cinque figli. 

Nel modesto appartamento ad Alessandria, Abdelrahman riflette sul pericoloso viaggio che ha dovuto intraprendere dal Sudan all’Egitto insieme ai suoi bambini e alla moglie incinta. La decisione di lasciare il Sudan è stata molto sofferta.

“Cercare un posto sicuro era la preoccupazione primaria non appena siamo arrivati in Egitto” spiega. “Non ci sentivamo sicuri in Sudan, vivevamo nella costante paura, è stato questo che ci ha spinto a prendere la difficile decisione di lasciare il nostro paese e andare altrove”.

Quando il missile è caduto vicino casa, siamo corsi in strada. Non ho visto quanto era grande, ma potevo immaginarlo dal forte rumore.

Bakry, 9 anni, ricorda la paura dei missili quando era in Sudan con la sua famiglia

Il viaggio angosciante verso il confine egiziano è durato più di tre giorni; la famiglia è stata costretta a lasciarsi tutto alle spalle, tutto ciò che possedeva se non le poche cose che erano in grado di portarsi.

Una volta arrivati in Egitto, hanno cercato rifugio nella città di Alessandria, sulla costa: qui hanno osservato il ramadan, per la prima volta lontani dal Sudan.

Nonostante le difficoltà trovate nella loro nuova “casa”, Abdelrahman ha deciso di mettere al primo posto la salute e l’istruzione dei suoi figli, iscrivendoli in una scuola vicina ed assicurando loro l'accesso all’assistenza medica. I bambini hanno nostalgia del loro paese, non vedono l’ora di poter tornare in sicurezza in Sudan, nella loro casa, nelle loro camerette.

Il Sudan, la più grande emergenza per bambini sfollati

È passato un anno dallo scoppio della guerra in Sudan (15 aprile 2023) che ha messo a rischio la salute e il benessere di milioni di bambini e delle loro famiglie. Con la crisi sudanese 24 milioni di bambini hanno bisogno di assistenza umanitaria e ogni giorno sono a rischio di violenza, reclutamento nei gruppi armati, aggressioni sessuali e molto altro.

Nella giornata mondiale del rifugiato (20 giugno) l’UNICEF ricorda che quasi 37 milioni di bambini sono sfollati nel mondo, il più alto numero mai registrato. E il Sudan,con i suoi oltre 4 milioni di bambini in fuga, inclusi oltre 1 milione che sono rifugiati in Ciad, Egitto e Sud Sudan, è la prima emergenza al mondo per bambini sfollati.

Nonostante la drammaticità della crisi in atto, l’UNICEF è presente e rimane sul campo per la protezione dei bambini del Sudan e l’assistenza a famiglie in condizioni di disperato bisogno: milioni i bambini raggiunti nel primo anno di violenze, con protezione e interventi salvavita.
Chiediamo di più: chiediamo un cessate il fuoco immediato

Tutti vogliono vivere una vita sicura e protetta in cui i bisogni fondamentali siano soddisfatti. Se ti ammali, dovresti poter andare un ospedale. Se hai figli, loro meritano un futuro in cui possono imparare a leggere, scrivere e stare bene.

Yasser Bakry Abdelrahman

20/06/2024

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