Un filo di speranza: la storia di Rufaida e Raliya
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Rufaida e Raliya hanno trovato un nuovo modo per costruirsi un futuro dopo essere state molto tempo lontane dalla scuola.
Rufaida e la sua amica Raliya, entrambe diciassettenni e orfane, vivono con le loro famiglie allargate nella città di Zaria, nello Stato di Kaduna in Nigeria. Rufaida (la più giovane di tre fratelli) e Raliya (la maggiore di sei) hanno trascorso quasi un anno a casa dopo aver terminato la scuola secondaria, senza alcuna possibilità di proseguire gli studi o di sviluppare le proprie capacità.
Dopo esserci diplomate, non potevamo proseguire gli studi senza qualcuno che ci aiutasse. Siamo rimaste a casa senza fare nulla, finché non è iniziato questo programma.
Rufaida
Per rispondere alle difficoltà affrontate dalle adolescenti diplomate, l’UNICEF, con il sostegno della Fondazione britannica Eleva, ha collaborato con l’Agenzia Nazionale di Orientamento (NOA) per offrire una formazione professionale, imprenditoriale e competenze utili per affrontare le sfide quotidiane.
Il programma è stato ulteriormente sostenuto da Sarkin Kudu, Mallam Sambo Shehu Idris, un rispettato membro del Consiglio dell'Emirato di Zazzau. Il suo ruolo come presidente della squadra di governo della comunità è stato fondamentale per superare le barriere che avrebbero potuto limitare la partecipazione delle ragazze.
Alti tassi di povertà, poche prospettive per le ragazze
Un rapporto dell’UNICEF del 2022 ha evidenziato che i tassi di povertà infantile sono tra i più alti per i giovani di 16-17 anni in Nigeria. Lo Stato di Kaduna, che è il terzo in Nigeria per popolazione di adolescenti, conta 9.934 ragazze fuori dalla scuola nella sola Zaria, offrendo poche prospettive a giovani donne come Rufaida e Raliya.
Quando il programma è iniziato, nessuna delle due amiche aveva mai usato una macchina da cucire. La zia di Rufaida, Safiya Salisu le ha aiutate a iscriversi e ha subito notato un cambiamento in entrambe le ragazze.
Hanno iniziato a comprare tessuti dal mercato di Amaru. Realizzano piccoli abiti e li vendono per 800 o 1.000 naira. A volte, comprano ritagli di stoffa per hijab o pantaloni, li cuciono e li vendono nei villaggi vicini.
Safiya Salisu
Quando i problemi sono condivisi, lo sono anche le soluzioni
Al momento, le ragazze prendono in prestito le macchine da cucire dalle famiglie o dai vicini per realizzare vestiti che vendono localmente. Le loro nuove competenze stanno avendo un impatto significativo.
"Sono davvero contenta. Prima non sapevo da dove cominciare. All’inizio gli insegnanti tagliavano i tessuti e ci facevano vedere come fare, mentre ora tagliamo e cuciamo da sole. Non c’è stile che non sappiamo realizzare adesso", dice Raliya.
Per queste due migliori amiche, affrontare le sfide insieme si è rivelato un successo condiviso e ha mostrato che, quando i problemi sono condivisi, lo sono anche le soluzioni.
Per approfondire sui progetti dell'UNICEF a sostegno dell'empowerment femminile, visita la sezione Uguaglianza di genere.