Una nuova vita per Jean Pierre

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12/09/2016

13 settembre 2016 - Ci sono storie che lasciano il segno e che andrebbero raccontate per far capire come gli interventi dell’UNICEF siano cruciali per la vita dei bambini, soprattutto nell’ambito della smobilitazione dei bambini soldato. 

Jean Pierre, un nome di fantasia per proteggere la sua identità, è uno dei tanti bambini del Burundi che nel periodo adolescenziale cerca la sua indipendenza con una possibile attività lavorativa.  Purtroppo tale promessa si è rivelata un inganno e il giorno in cui doveva incominciare il suo nuovo lavoro in un negozio è stato portato in un campo di addestramento per bambini soldato dove è stato arruolato contro la sua volontà.

Dietro minacce e violenze, ha partecipato a uno scontro a fuoco al confine tra Kayanza e la provincia di Cibitoke. Arrestato dalla polizia burundese è stato trattenuto nella scuola Lycée Cibitoke assieme ad altri 58 bambini.

Con l’accusa, ma anche per sfortuna, di far parte di un gruppo armato, Jean Pierre è stato prima trasferito nella stazione di polizia locale e poi nella prigione di Rumonge dove è stato messo in una cella assieme agli adulti per circa due mesi.

Le condizioni delle celle erano pessime, i bambini non avevano vestiti con cui coprirsi, né un letto dove poter dormire e gli veniva dato soltanto un pasto al giorno.

I libri e l'uniforme scolastica che Jan Pierre ha ricevuto dopo il rilascio dai gruppi armati© UNICEF/UN010827/Prinsloo

I libri e l'uniforme scolastica che Jan Pierre ha ricevuto dopo il rilascio dai gruppi armati     © UNICEF/UN010827/Prinsloo

Grazie al lavoro intensivo dell’UNICEF a livello strategico e all’amnistia presidenziale del governo, Jean Pierre e gli altri 58 bambini sono stati rilasciati e trasferiti in un centro di recupero a misura di bambino gestito dall’UNICEF.

Accolto nel centro di recupero dagli operatori dell’UNICEF, ha ricevuto un posto letto in un dormitorio dove poter dormire assieme ad altri bambini della sua età, dei pasti regolari e sapone per lavarsi.
Con un calendario prestabilito che include anche le attività ricreative come il gioco del calcio, ha seguito le lezioni scolastiche non formali per poter recuperare l’anno scolastico e i colloqui con gli assistenti sociali e gli psicologi.

Jean Pierre abbraccia felicemente sua madre i© UNICEF/UN010830/Prinsloo

Jean Pierre abbraccia felicemente sua madre    © UNICEF/UN010830/Prinsloo

Con l’aiuto della comunità, gli operatori dell’UNICEF hanno aiutato Jean Pierre a riunificarsi alla famiglia, indentificando prima la famiglia stessa e poi fornendo loro sostegno psicosociale, istituendo luoghi protetti vicino alla loro abitazione e fornendo 3 anni di lezioni scolastiche.

Abbracciati felicemente i suoi genitori, Jean Pierre ha potuto cominciare una nuova vita libera, seguito periodicamente da un assistente sociale una o due volte alla settimana
 

12/09/2016

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