UNICEF a Berlusconi: al G8 l'Italia mantenga gli impegni per l'infanzia
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“Negli ultimi venti anni sono stati registrati importanti progressi nei tassi di mortalità infantile: a livello mondiale, il numero totale di morti tra i bambini sotto i cinque anni è sceso da 12,4 milioni del 1990 a 8,1 milioni nel 2009.
Tuttavia, la tragedia delle morti infantili prevenibili continua: circa 22.000 bambini sotto i cinque anni continuano a morire ogni giorno e il 70% di queste morti si verificano nel primo anno di vita del bambino.
Come rappresentante dei Paesi più ricchi il Vertice del G8 dovrebbe guidare gli sforzi internazionali affinché ad ogni bambino sia garantito il diritto alla sopravvivenza e allo sviluppo.
Per questo mi rivolgo a Lei in occasione del prossimo Vertice di Deauville affinché, nell’attuale congiuntura economica, il G8 non perda l’occasione di investire per il miglioramento delle condizioni di vita dell’infanzia in tutto il mondo.
Il raggiungimento dell’obiettivo di destinare lo 0,7% del prodotto interno lordo per l’aiuto pubblico allo sviluppo e il rispetto della Dichiarazione di Parigi e dell’Agenda di Accra sono fondamentali per assicurare una strategia efficace per garantire la sopravvivenza e lo sviluppo dei bambini, specialmente per quelli che vivono nei Paesi più poveri e per tutti i bambini che vivono situazioni svantaggiate in tutti i Paesi del mondo.
Investire in interventi di provata efficacia a livello comunitario per il miglioramento delle condizioni igienico sanitarie, così come il rafforzamento dei sistemi sanitari, sia in termini strutturali che di risorse umane, sono tra gli interventi prioritari per la riduzione delle morti tra i bambini sotto i cinque anni di età.
Inoltre, come leader del Paese che a Genova nel 2001 ha visto la nascita del Fondo Globale per la lotta all’AIDS, la Tubercolosi e la Malaria, Le rivolgo un appello accorato affinché l’Italia rispetti gli impegni a suo tempo presi, con lo stanziamento delle risorse necessarie per i servizi e le cure a tutte le donne e le madri che vivono con l’HIV per prevenire nuove infezioni tra i bambini.
Infine, in un contesto mondiale che vede l’intensificarsi di scenari di crisi umanitarie, si evidenzia un immediato bisogno per la protezione dei bambini dalla violenza, dallo sfruttamento e dall'abuso generati dai conflitti”.