UNICEF/OMS su Settimana europea delle vaccinazioni
6 minuti di lettura
Le malattie prevenibili con vaccino stanno ritornando in tutta la Regione Europea, mettendo a rischio milioni di vite. Dal morbillo alla pertosse, alla difterite, le malattie che un tempo pensavamo fossero state consegnate alla storia stanno aumentando in tutta l'Europa e l'Asia centrale - che comprendono 53 Paesi. I progressi faticosamente compiuti negli ultimi decenni sono in pericolo, non perché non abbiamo gli strumenti, ma perché non tutti vengono raggiunti dai vaccini salvavita. In parole povere, l'autocompiacimento è pericoloso, persino mortale.
Con l'inizio della Settimana europea dell'immunizzazione, l'OMS e l'UNICEF esortano i Governi e le comunità ad agire ora: proteggere i risultati ottenuti in passato, colmare le lacune nell'immunizzazione e garantire che i vaccini raggiungano tutti, ovunque. Solo così i Paesi potranno progredire verso una maggiore sicurezza sanitaria, stabilità sociale e prosperità per i loro cittadini.
Grazie ai vaccini, negli ultimi decenni la Regione ha visto diminuire drasticamente il peso di molte malattie. Oggi è inaccettabile che un bambino muoia di tetano o difterite, rimanga paralizzato dalla poliomielite o diventi cieco per la rosolia, quando abbiamo i mezzi per proteggerlo.
I nuovi vaccini contro i batteri dello pneumococco, il virus ciclico respiratorio (RSV), il COVID-19 e l'influenza proteggono oggi dalle malattie respiratorie i bambini e gli adulti vulnerabili. La vaccinazione contro l'epatite B e il papillomavirus umano (HPV) riduce il rischio di diversi tipi di cancro. La vaccinazione in gravidanza contro pertosse, influenza, COVID-19 e RSV aiuta le donne e i loro bambini a sopravvivere e a crescere.
Tassi di immunizzazione in calo
Ma i tassi di immunizzazione di routine dei bambini sono stagnanti. In alcuni Paesi sono in calo. Questa tendenza va vista come una delle minacce sanitarie che stanno emergendo rapidamente in tutta la regione. Ogni anno, più di mezzo milione di bambini non si sottopone alle vaccinazioni di routine, con conseguente aumento di bambini e adulti vulnerabili alle malattie prevenibili con il vaccino.
Le conseguenze sono già visibili. Nel 2024, i casi di morbillo nella Regione europea hanno superato i 127.000, il numero più alto registrato in 27 anni. I casi di pertosse hanno raggiunto gli 87.000 nel 2023, il numero più alto degli ultimi 29 anni. Anche i casi di difterite segnalati sono aumentati, raggiungendo i 578 nel 2022 e i 264 nel 2023, rispetto ai meno di 100 in ciascuno dei 13 anni precedenti.
La Regione europea è stata libera dalla trasmissione endemica del poliovirus selvaggio per oltre 20 anni. Tuttavia, le importazioni del virus sono in aumento, come rilevato dalla sorveglianza di routine delle acque reflue e questo rappresenta un rischio particolare per tutte le popolazioni in cui la copertura vaccinale contro la polio è subottimale.
Se queste tendenze continueranno, il conseguente impatto di malattie prevenibili da vaccino potrebbe ostacolare la capacità dei sistemi sanitari di gestire i casi e la loro capacità di affrontare le nuove sfide sanitarie che si presentano
Preservare i risultati ottenuti
Ecco perché l'OMS e l'UNICEF chiedono a tutti i Paesi di preservare con urgenza i preziosi risultati ottenuti in passato nel campo della salute pubblica, adottando tre misure concrete:
- continuare a finanziare i vaccini e i servizi di immunizzazione come priorità assoluta per la salute, anche sostenendo la ricerca e lo sviluppo di nuovi vaccini;
- rendere le vaccinazioni tempestive facilmente accessibili a tutti, prestando particolare attenzione a raggiungere le comunità remote, rurali o poco vaccinate;
- costruire la fiducia del pubblico nei vaccini comunicando in modo chiaro, responsabilizzando gli operatori sanitari, contrastando la disinformazione e coinvolgendo direttamente le comunità.
La stessa soluzione non è adatta a tutti, Paesi e comunità diverse richiederanno soluzioni diverse. In alcuni paesi, per raggiungere le comunità meno servite, potrebbero essere necessarie cliniche di immunizzazione mobili e campagne porta a porta. In altri, semplici promemoria o una procedura di appuntamento più semplice nell'ambito dell'assistenza sanitaria di base possono fare una grande differenza. In tutti i Paesi, gli sforzi dovrebbero includere il sostegno agli operatori sanitari affinché rispondano con sicurezza alle domande sulla vaccinazione e migliorino il dialogo con le comunità per comprendere le preoccupazioni e contrastare la disinformazione.
Sappiamo cosa funziona: una copertura vaccinale elevata ed equa. Aiuterà ogni Paese a prevenire le epidemie, ad alleggerire il carico del sistema sanitario e a ridurre le sofferenze e le morti inutili. Lavorando insieme, possiamo raggiungere coloro che ne sono esclusi e offrire a tutti i benefici dei vaccini, a tutte le età. La vaccinazione per tutti, nell'ambito del più ampio concetto di salute per tutti, è umanamente possibile
Dichiarazione congiunta di
Hans Henri P. Kluge, Direttore regionale dell'OMS per l'Europa e
Regina De Dominicis, Direttrice regionale dell'UNICEF per l'Europa e l'Asia centrale