“UPSHIFT” in risposta all’emergenza ucraina. Quando la condivisione costruisce resilienza e restituisce il senso di comunità

3 minuti di lettura

06/09/2023

Per tante ragazze e ragazzi fuggiti dall’Ucraina a seguito della guerra, il brusco allontanamento dal Paese d’origine ha segnato in maniera profonda le loro vite, incidendo fortemente sul senso di protezione e benessere oltre che sulla routine. L’adattamento al nuovo contesto, la modalità di studio spesso online, hanno minato inoltre quell’area di socialità che risulta fondamentale in fase adolescenziale e in una situazione in cui il benessere psicosociale è già messo a dura prova.

Anche tramite la condivisione in gruppo è però possibile ricostruire il senso di comunità e la capacità di resilienza. È ciò che è successo a ragazze e ragazzi ucraini che hanno partecipato ai percorsi di sviluppo delle competenze UPSHIFT organizzati dall’UNICEF in partenariato con Junior Achievement Italia in ben 7 Regioni (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte e Sicilia).

Per me è stato uno shock lasciare tutto e dovermi trasferire. Quando sono arrivata qui, adattarmi è stato molto difficile, perché nessuno mi capiva, e io non capivo loro, mi sono sentita spesso esclusa.

Alexa, 15 anni, tra le partecipanti ai percorsi UPSHIFT

Con UPSHIFT giovani e adolescenti ritrovano uno spazio di inclusione e condivisione

UPSHIFT si propone da anni ormai come un percorso consolidato che crea inclusione attraverso momenti di discussione e dibattito che vertono sui problemi della comunità e sulle possibili soluzioni, stimolando quindi anche lo sviluppo delle competenze trasversali. Da qui sono nati percorsi ad hoc proprio per adolescenti e giovani rifugiati ucraini, per ritrovare quello spazio di inclusione in un ambiente che li facesse sentire più a loro agio. In tutto sono stati coinvolti, da giugno 2022 a oggi, oltre 750 adolescenti in 13 città italiane. 

Quando abbiamo iniziato a frequentare i percorsi  UPSHIFT, siamo stati divisi in gruppi, a lavorare su progetti, tutto questo ci ha aiutato a farci nuovi amici – racconta Vahid- Mi mancava tanto parlare in ucraino con nuovi amici, parlare liberamente con qualcuno che capisse la mia lingua, e farlo in modo produttivo, tirando fuori nuove idee. A volte lo trovo difficile con i compagni italiani, io non capisco ancora bene l'italiano, ho difficoltà. UPSHIFT mi ha inoltre anche insegnato a pensare in grande su temi sociali importanti, mi ha fatto capire che anche io posso avere la soluzione”.

Il percorso è stato per adolescenti e giovani non solo un motore per ritrovare la socialità ma anche per riflettere in modo positivo sul vissuto recente e per trasformarlo in un’opportunità. Partendo dalla riflessione sui disastri della guerra e sulle sfide che l’Ucraina deve affrontare oggi,   ai ragazzi è stato chiesto infatti di pensare a soluzioni per rivalorizzare il proprio Paese, idee di ricostruzione vicine ai bisogni dei giovani.

Vogliamo costruire la "scuola dei sogni" dove i bambini possano amare la scuola e le materie insegnate – afferma Sofia - Vogliamo si dicano "non vedo l'ora di andare a scuola", che parlino più con i loro amici e che abbiano relazioni positive con tutti. I bambini torneranno a scuola e apprezzeranno il nuovo ambiente. Vogliamo ricostruire proprio dove le scuole sono state distrutte, in quei posti dove adesso c’è solo tristezza e paura, ricordi di guerra. Vogliamo che i giovani possano sentirsi al sicuro nella loro terra con la certezza che la guerra sarà ormai una cosa passata”.

A breve la ripartenza dei nuovi percorsi, per maggiori info e calendari JA Italia - Upshift

06/09/2023

News ed Aggiornamenti