Forum dei giovani migranti ad Agadir (Marocco), due ragazzi dall'Italia tra i delegati
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21 giugno 2018 – Numu e Sarjo, due giovani con background migratorio che vivono in Italia partecipano al workshop “Children and Youth on the Move: Implementing Sustainable Solutions” (Bambini e giovani migranti: realizzare soluzioni sostenibili), che si svolge ad Agadir (Marocco) il 21 e il 22 giugno.
La loro partecipazione, così come quella di altri 10 giovani migranti da tutto il mondo, è stata garantita dall’UNICEF per assicurare che le loro voci e le loro proposte siano ascoltate e prese in considerazione nelle decisioni che li riguardano.
Il workshop, organizzato dal Forum Globale sulle Migrazioni e lo Sviluppo (GFDM) in partnership con l’UNICEF, è infatti parte del processo per la definizione del Global Compact on Migration (Patto globale sulle migrazioni) la cui approvazione è prevista nel prossimo dicembre, sempre in Marocco, durante il vertice cui parteciperanno i Capi di Stato e di Governo.
Le storie di Numu e Sarjo
- Numu – 18 anni, è nato in Gambia. È arrivato in Italia da un anno, dopo un viaggio lungo 7 mesi attraverso la Libia e la rotta del Mediterraneo. Numu ha ottenuto da poco la protezione umanitaria e vive in Sicilia, dove studia e partecipa attivamente alla vita sociale della città. Ha collaborato come speaker per la web-radio “Radio Asante”, diffondendo notizie di attualità e storie positive sulle migrazioni. L’anno scorso ha partecipato al J7 Summit e da settembre 2017 si è unito all’UNICEF come volontario per il Comitato Provinciale per l'UNICEF di Palermo. Per l’UNICEF svolge anche attività di blogger.
- Sarjo – 19 anni, proviene dal Gambia. È arrivato in Italia nel 2016, dopo un viaggio in cui ha attraversato Senegal, Mali, Burkina Faso, Niger e Libia. Una volta arrivato in Italia, ha frequentato la scuola e lezioni di italiano. È stato speaker radiofonico per la web-radio “Radio Asante” e cofondatore – con i suoi amici – del gruppo rap “Bokundala”. Fra le sue canzoni, anche un inno a Palermo, la città in cui attualmente vive e spera di restare. Anche Sarjo, come Numu, ha partecipato al J7 2017.
«La partecipazione al Forum è per noi un’occasione utile per dare il nostro contributo su un tema che ci tocca così da vicino. Si tratta inoltre di un importante momento di confronto con giovani da altri Paesi per conoscere la percezione che si ha del fenomeno anche fuori il contesto italiano» spiega Sarjo.
«Non ci sarà modo di fermare le migrazioni finché non saranno risolti i problemi politici, economici e sociali dei paesi da cui molti di noi provengono, e non è qualcosa che accade dall'oggi al domani» aggiunge Numu «Dobbiamo necessariamente proteggere le ragazze e i ragazzi che arrivano, garantire i servizi di base, prenderci cura di loro. Solo garantendo che tutti i bambini siano protetti possiamo sperare in un mondo migliore».
Lo scopo del workshop è elaborare proposte per migliorare la condizione dei giovani migranti e rifugiati, a partire dall'esame di problematiche prioritarie quali il miglioramento della protezione, dell’inclusione sociale e dell’accesso ai servizi, all’istruzione e al mercato del lavoro.
Il workshop attingerà dalle esperienze dirette dei giovani migranti, delle autorità locali e nazionali, di professionisti ed esperti, del settore privato e della comunità internazionale.
Dall'Italia, l’UNICEF ha inoltre organizzato la partecipazione dell’avvocato Ester Di Napoli – dell'Ufficio dell'Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza – che interverrà sull'esperienza dei tutori volontari durante una delle sessioni di lavoro del workshop ("Proteggere i bambini e i giovani migranti lungo i confini”) in cui anche Numu esporrà il suo punto di vista.
Il 19 e 20 giugno, sempre ad Agadir, si è tenuto un pre-meeting dei 12 giovani, che hanno lavorato insieme per preparare la sessione del workshop “Essere un giovane migrante”.
La sessione, completamente gestita dai ragazzi migranti, ha avuto l’obiettivo di condividere le loro prospettive, opinioni e storie con il pubblico.
I partecipanti al workshop saranno inoltre invitati a partecipare e contribuire all'iniziativa dell’UNICEF #LongestGoal Challenge per promuovere comportamenti positivi verso i bambini e i giovani migranti in occasione dei Mondiali di Calcio 2018.