Acqua e igiene
L’acqua è vita. Sembra una frase fatta ma non lo è: senza acqua, i bambini semplicemente non possono sopravvivere. Eppure, ancora oggi, troppi bambini nel mondo non hanno accesso ad acqua sicura da bere, gabinetti e fognature funzionanti, acqua per curare la propria igiene personale. Ciò significa fare i conti con la sete ma anche con le malattie che derivano dal contatto con acqua contaminata come il colera, l’epatite A, il tifo, la poliomielite e la diarrea acuta che, da sola, ogni giorno uccide diverse centinaia di bambini sotto i 5 anni d’età.
Nel mondo, 2,2 miliardi di persone non hanno accesso a servizi idrici sicuri, 3,5 miliardi a servizi igienici e 2,3 miliardi al necessario per lavare le mani con sapone. Gli ultimi rapporti UNICEF-OMS rilevano che solo 2 scuole su 5 affrontano le esigenze dell’igiene mestruale e che 1,8 miliardi di persone vivono in case prive di acqua e igiene, con donne e ragazze responsabili della raccolta dell'acqua in 7 famiglie su 10. Precedenti analisi di monitoraggio UNICEF-OMS riportano la metà delle strutture sanitarie del mondo sprovviste di servizi idrici per lavare le mani.
Il rapporto UNICEF-OMS sui risultati degli ultimi 20 anni ricorda che benché 2 miliardi di persone abbiano guadagnato accesso all’acqua potabile ben 1/4 della popolazione mondiale soffre di iniquità e fragilità fondamentali per l’accesso all’acqua da bere. Nella Giornata mondiale dell'Acqua l'UNICEF ricorda che - ancora oggi - ogni giorno più di 1.000 bambini muoiono per malattie legate ad acqua non sicura e servizi igienici inadeguati, inclusa la mancanza del necessario per il lavaggio delle mani.
Per la storica Conferenza ONU sull'acqua, l’UNICEF ha rilasciato un nuovo studio sulla triplice minaccia delle crisi legate all’acqua per oltre 190 milioni di bambini, in particolare in Africa, che affronta una vera e propria catastrofe idrica. Dati che ricordano il drammatico impatto sull’infanzia della mancanza di acqua e igiene, malattie correlate e rischi climatici.
Nei paesi colpiti da violenze infatti, gli attacchi a strutture idriche, igienico-sanitarie e al loro personale mettono a rischio la vita di milioni di bambini, con una probabilità 20 volte maggiore di morire di diarrea acuta per quelli sotto i 5 anni. Secondo i dati rilevati in 9 paesi fragili - Repubblica Centrafricana, Iraq, Libia, Stato di Palestina, Pakistan, Sudan, Siria, Ucraina e Yemen - quasi 48 milioni di persone, fra cui molti bambini, sono in disperato bisogno di acqua sicura e servizi igienico-sanitari di base, come evidenzia l’ultimo studio UNICEF Water Under Fire.
Scarica il rapporto "Triple Threat" (in inglese)pdf / 5.68 Mb
DownloadCambiamenti climatici e disastri naturali
Gli effetti dei cambiamenti climatici, come i disastri naturali o la competizione per l'acqua durante i periodi di siccità, possono aumentare il rischio di spostamenti di popolazione, migrazioni e conflitti, incidendo pesantemente su acqua disponibile e servizi per l’igiene: 739 milioni di bambini vivono oggi in aree ad alta o estrema penuria idrica, 1 bambino su 3 a livello globale.
Insieme ad una crescente vulnerabilità idrica, i bambini sono i più esposti ai molteplici effetti dei cambiamenti climatici, incluso l’aumento delle malattie, dell’inquinamento atmosferico e di catastrofi quali alluvioni e siccità: dal concepimento all’età adulta, salute e sviluppo cerebrale dei bambini, dei loro polmoni, del sistema immunitario e di altre funzioni vitali sono influenzati dall'ambiente in cui crescono.
Almeno 1 miliardo di bambini affrontano una combinazione mortale determinata dall’esposizione a molteplici shock climatici e ambientali, secondo il rapporto UNICEF che introduce il primo Indice di Rischio Climatico per l'Infanzia.
In occasione della Conferenza ONU sull’Acqua, l’UNICEF Italia lancia “Le 10 cose da sapere su acqua e cambiamento climatico”: quando i bambini non hanno accesso all’acqua pulita, la loro salute, nutrizione, istruzione e ogni altro aspetto della loro vita sono a rischio.
La sola disponibilità non è sufficiente. Se l’acqua non è pulita e potabile, o è troppo distante, e se l’accesso ai bagni non è sicuro o è limitato, non stiamo raggiungendo risultati utili per l’infanzia
Kelly A. Naylor, Direttore Associato UNICEF per l’acqua e i servizi igienici
Progressi e obiettivi per l'accesso ad acqua sicura
Negli ultimi decenni grandi progressi sono stati compiuti nell’assicurare l’accesso ad acqua potabile e servizi igienico-sanitari di base: dal 2015, oltre 687 milioni di persone hanno ottenuto accesso ad acqua sicura, attraverso servizi accessibili sul posto, immediatamente disponibili e privi di contaminazioni. Nel 2022, 5,82 miliardi di persone hanno utilizzato servizi in tal senso accessibili in sicurezza, e altre 1,5 miliardi servizi protetti e raggiungibili in 30 minuti per la raccolta dell'acqua, tra andata e ritorno. Ciò nonostante, ben 2,2 miliardi di persone restano prive dei basilari servizi per l’accesso ad acqua sicura.
Nel 2022, 3 persone su 4 hanno avuto accesso a servizi idrici “migliorati” – ossia costruiti in modo da essere protetti da rischi di contaminazione fecale o chimica – e “utilizzati in sicurezza”, cioè che risultassero accessibili in loco, subito disponibili e privi di contaminazioni.
Gli OSS dell’Agenda 2030 hanno introdotto il parametro dell’ “Utilizzo in sicurezza” delle fonti idriche, secondo i criteri di accessibilità sul posto - nella propria casa, scuola, centro sanitario o luogo di dimora - della disponibilità immediata quando richiesto e della qualità dell’acqua utilizzata, potabile ed effettivamente priva di contaminazioni.
Attraverso l'iniziativa Water Security for All l'UNICEF mira a garantire ad ogni bambino servizi idrici sicuri, accessibili, sostenibili e resilienti ai cambiamenti climatici. L’obiettivo è quello di raggiungere, entro il 2025, oltre 450 milioni di bambini e le loro famiglie, 1,42 miliardi di persone, che vivono in zone ad alta o altissima vulnerabilità, con soluzioni volte a migliorare la sicurezza idrica.
L’obiettivo è non solo quello di diminuire il numero di persone senza accesso ad acqua e servizi igienici sicuri, ma anche conseguire l'“accesso universale” a tutti gli esseri umani, in ogni ambiente della vita quotidiana, eliminando ogni diseguaglianza tra le popolazioni.
L’UNICEF ha operato in 158 paesi con programmi per l’acqua e l’igiene, il clima e l’ambiente
35,9milioni
Persone raggiunte con acqua sicura
21,5milioni
Persone supportate con servizi igienico-sanitari
L’azione dell’UNICEF
Il programma Acqua e Igiene è uno dei settori fondamentali dell’UNICEF, diretto ad accrescere l'accesso a fonti idriche e servizi igienico-sanitari sicuri, e per promuovere migliori condizioni igieniche di base, tanto personali che ambientali. L’adozione di pratiche igieniche corrette è fondamentale, prima tra tutte il lavaggio delle mani con sapone, che è stata una componente cruciale nella risposta globale al COVID-19.
Tra i risultati raggiunti nel 2023, abbiamo operato in 158 paesi con programmi per l’acqua e l’igiene, il clima e l’ambiente, investendo oltre 1,25 miliardi di dollari, inclusi 88 milioni per le emergenze umanitarie. In termini di sviluppo, siamo intervenuti per l’accesso a fonti idriche e servizi igienici “migliorati” e adatti ad un “utilizzo in sicurezza”, ossia costruiti in modo da essere protetti da rischi di contaminazione ed immediatamente accessibili. Nel corso dell'anno, abbiamo assistito più di 35,9 milioni di persone con accesso ad acqua sicura, 21,5 milioni con servizi igienico-sanitari appropriati e 24,2 milioni per l’igiene di base.
In un’ottica di sviluppo e sostenibilità della disponibilità d’acqua e igiene nelle comunità, 7.500 scuole e 3.000 centri sanitari sono stati dotati di servizi idrici e igienico-sanitari essenziali, 5,4 milioni di persone sono state sostenute per l’utilizzo di sistemi idrici e 4,8 milioni con servizi igienico-sanitari resilienti rispetto ai cambiamenti climatici, 7,9 milioni tra donne e ragazze sono state assistite per l’igiene mestruale.
Tra gli aiuti procurati nel corso del 2023, oltre 152,5 milioni di dollari di prodotti e forniture per l’acqua e l’igiene, tra cui 1,225 miliardi di compresse per la potabilizzazione dell'acqua per 53 paesi, sufficienti a depurare 26,5 miliardi di litri d'acqua, ed oltre 49.900 kit per l’acqua e l’igiene, inclusi aiuti d’emergenza per la risposta a crisi umanitarie.
Nelle emergenze
Nelle crisi umanitarie, l'UNICEF è l'agenzia leader per la fornitura di acqua e servizi igienico-sanitari, guidando e coordinando i partner di settore per la risposta sul campo. Nel corso del 2023, abbiamo procurato forniture d’emergenza per l’acqua e l’igiene per un valore di 85,55 milioni di dollari, per gli interventi di risposta a crisi determinate da conflitti o eventi naturali.
Nelle emergenze, distribuiamo acqua potabile tramite autobotti, forniamo compresse e sostanze per la potabilizzazione delle scorte idriche, installiamo cisterne per la raccolta dell’acqua, portiamo sul campo kit familiari per l’acqua e l’igiene, allestiamo latrine d’emergenza e provvediamo allo smaltimento dei rifiuti solidi e fognari da campi profughi e sfollati, provvediamo al risanamento o creazione di fonti idriche e al ripristino dei sistemi fognari.
Nel corso del 2023, abbiamo sostenuto oltre 42 milioni di persone con acqua sicura, servizi igienico-sanitari e per l’igiene di base, raggiunte con interventi d’emergenza operati in situazioni di guerre, conflitti o disastri naturali aggravati dai cambiamenti climatici, come in Afghanistan, Libia, nello Stato di Palestina, in Siria, Turchia o Ucraina.
Pagina aggiornata al 16 ottobre 2024