Programmi

Inclusione sociale

Per ogni bambino la giusta opportunità

Guardandoci intorno ci troviamo di fronte a una verità scomoda ma innegabile: la sorte di milioni di bambini dipende semplicemente dal paese in cui si trovano, dalla comunità che li circonda, dal genere, dal ceto sociale e dalle circostanze in cui sono nati.   A livello globale, 333 milioni di bambini sotto i 18 anni vivono in condizioni di povertà estrema, con meno di 2,15 dollari al giorno: un bambino su 6. E la povertà assume forme molteplici, con famiglie che sperimentano una povertà di carattere multidimensionale, soffrendo contemporaneamente di molteplici privazioni e violazioni dei diritti fondamentali.  

Questi bambini non hanno spesso alcun accesso ai servizi essenziali e si trovano ad affrontare una serie di svantaggi spesso aggravati da discriminazioni, per motivi di genere, disabilità, lingua, etnia o provenienza. Sia a livello normativo che nelle politiche adottate, il lavoro dell’UNICEF sottolinea la necessità di affrontare le disuguaglianze, nello sforzo di proteggere i bambini e di realizzarne pienamente i diritti, con un impegno in più: quello di raggiungere i bambini e gli adolescenti che vivono nelle condizioni di estrema marginalità, i più poveri tra i poveri. 

Diseguaglianze drammaticamente acuite dal COVID-19: dopo 2 anni di pandemia, almeno 2/3 delle famiglie con bambini avevano subito pesanti perdite di reddito, secondo il rapporto UNICEF-Banca Mondiale, con 100 milioni di nuovi bambini gettati in povertà multidimensionale dalla pandemia. E già prima del COVID-19, circa 1 miliardo di bambini soffrivano di almeno una grave deprivazione per la salute e la nutrizione, l’acqua e l’igiene, l’istruzione, le condizioni abitative.

L’impatto della guerra in Ucraina nel 2022 ha gettato in povertà 4 milioni di bambini in più rispetto l’anno precedente In Europa e Asia Centrale, come rilevato da uno studio dell’UNICEF mirato, mentre oggi nel mondo 1,4 miliardi di bambini non hanno alcuna forma di protezione sociale.

333milioni

Bambini vivono in povertà estrema

1miliardo

Bambini in povertà multidimensionale

240 milioni

i bambini con disabilità nel mondo

Povertà infantile

A livello globale, 333 milioni di bambini sotto i 18 anni vivono in condizioni di povertà estrema, con meno di 2,15 dollari al giorno. I bambini rappresentano oltre il 50% delle persone estremamente povere, sebbene siano solo 1/3 della popolazione mondiale. Nel mondo, i bambini più poveri hanno il doppio delle probabilità di morire durante l'infanzia rispetto ai loro coetanei più ricchi. Per coloro che crescono in crisi umanitarie, i rischi di privazione ed esclusione aumentano drammaticamente.

Anche nei paesi più ricchi del mondo, troppi bambini crescono in condizioni di povertà e soffrono per scarsi standard di vita, sviluppando competenze non adeguae e guadagnano salari più bassi una volta adulti. Tuttavia, solo un numero limitato di stati ha fissato l'eliminazione della povertà infantile come priorità nazionale. L'UNICEF incoraggia i governi a monitorare la povertà infantile e ad attuare politiche sociali ed economiche per garantire un maggior livello di protezione sociale. 

Secondo l’ultimo rapporto UNICEF sulla povertà infantile nei paesi ad alto reddito, condotto in 40 tra paesi OCSE ed UE, 1 bambino su 5 vive in povertà in alcuni dei paesi più ricchi al mondo, con 69 milioni di bambini che vivono in famiglie che guadagnano meno del 60% del reddito nazionale medio. Nella classifica della povertà monetaria dei bambini nei paesi ricchi, l'Italia figura al 34° posto su 39 paesi considerati.

Per rispondere ad una crisi socioeconomica drammatica, e alle ricadute in termini di povertà infantile, nel 2023 abbiamo operato in 157 paesi con programmi di lotta alla povertà, di inclusione sociale e per il contrasto alle disuguaglianze, investendo oltre 85 milioni di dollari, di cui 41 milioni nelle emergenze umanitarie, per dare a ciascun bambino la giusta opportunità di vita. 

Iraq, Nabaa, 17 anni gioca una partita di basket alla Al-Yaqatha High School

Protezione sociale

La protezione sociale copre una vasta gamma di politiche e programmi mirati a ridurre le conseguenze della povertà familiare ed infantile. Comprende aiuti economici, sussidi in denaro, il supporto per le mense scolastiche, la formazione per sviluppare nuove competenze ed altre forme di assistenza. Tutto ciò che colleghi i bambini alla scuola, ai servizi sanitari, ad una sana nutrizione e a possibilità di reddito familiare, per offrire loro migliori opportunità di vita. 

Nel mondo, 1,4 miliardi di bambini non hanno alcuna forma di protezione sociale, restando più vulnerabili a malattie, malnutrizione e povertà. Nei paesi a basso reddito, meno di 1 bambino ha accesso a prestazioni sociali e assegni familiari, quando raggiungere una protezione sociale universale per i minori rappresenta una misura fondamentale contro povertà e disuguaglianze. E le ricadute sono preoccupanti anche per lo sviluppo delle competenze individuali, con 3 giovani su 4 non preparati per l’inserimento nel mondo del lavoro. 

L'UNICEF fornisce supporto ai paesi per potenziare i rispettivi sistemi di protezione sociale, affinché le famiglie abbiano un migliore accesso ai servizi essenziali, alle opportunità lavorative e alle misure di sostegno al reddito, ove necessario fornendo assistenza mirata tramite sussidi in denaro. Governi e donatori sono esortati ad ampliare la protezione sociale dei minori perché diventi universale, basata sui diritti e le esigenze di genere, inclusiva e capace di affrontare emergenze e disuguaglianze a tutela dei più vulnerabili, incluse bambine e ragazze, minori con disabilità, migranti o coinvolti nel lavoro minorile.

Tra i risultati raggiunti attraverso gli interventi operati a livello globale, nel 2023 abbiamo assistito oltre 106  milioni di famiglie con sussidi in denaro sostenuti dall'UNICEF, incluse 2,9 milioni di famiglie in 49 paesi con sussidi d’emergenza, quale fondamentale strumento di supporto e di protezione sociale. 

Minori con disabilità

I bambini con disabilità sono tra i soggetti più a rischio di emarginazione sociale. Ogni giorno, soprattutto nei paesi più poveri - ma non solo - devono fare i conti con comportamenti discriminatori, leggi e politiche sociali carenti e concrete barriere alla realizzazione dei propri diritti nella scuola, nella sanità e nella vita di tutti i giorni.

Nel mondo, sono quasi 240 milioni i bambini con disabilità – 1 su 10 – secondo il rapporto UNICEF Seen, Counted, Included. E in base al rapporto UNICEF-OMS, oltre 2,5 miliardi di persone hanno bisogno di uno o più strumenti di supporto per la disabilità, e ben 1 miliardo ne sono privi. Nella Giornata per i diritti delle persone con disabilità l’UNICEF ricorda che sono 1 su 5 delle persone più povere del mondo.

Nel 2023, l’UNICEF ha sostenuto 107 paesi con interventi per la disabilità, attraverso programmi di cambiamento sociale e comportamentale per affrontare le  barriere vissute dai bambini con disabilità. Nel corso dell'anno, 67 paesi sono stati sostenuti per programmi di protezione sociale attenti alle condizioni di disabilità, rispetto a 55 paesi nel 2021.

Tra gli interventi sostenuti, abbiamo raggiunto oltre 400.000 bambini con ausili di supporto per disabilità riguardanti la vista, l’udito e la mobilità, mentre attraverso interventi mirati 1,6 milioni di persone con disabilità hanno ricevuto acqua sicura, 1,2 milioni servizi igienico-sanitari e 1,1 milioni prodotti per l’igiene adatti alle loro peculiari condizioni.

Sang abbraccia suo figlio, Tung, 7 anni, durante una passeggiata in spiaggia vicino casa a Da Nang, nel Vietnam centrale. Tung, a causa di una malattia cardiaca della madre, è nato prematuro di due mesi ed è ipovedente.

Giovani adolescenti

L'adolescenza è un'età di fondamentale importanza. Una fase della vita in cui disuguaglianze e la povertà si manifestano più duramente. Gli adolescenti più poveri o emarginati hanno meno probabilità di accedere all'istruzione secondaria, e maggiori rischi di patire forme di sfruttamento del lavoro minorile, di abuso e di violenza, come per il lavoro domestico e il matrimonio precoce, soprattutto quando siano di sesso femminile.

L'articolo 12 della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza consacra la partecipazione come diritto umano fondamentale. La partecipazione consiste nell'essere informati, coinvolti e aver influenza sulle decisioni e le questioni che riguardano la propria vita, sia nella sfera privata sia in quella pubblica.

A livello globale, gli adolescenti sono più 1,2 miliardi, il 90% dei quali vive in paesi a basso e medio reddito e 125 milioni in aree colpite da conflitti armati. Tra gli adolescenti più poveri, 1 su 4 non ha mai frequentato la scuola, con più di 200 milioni senza accesso alla scuola secondaria. 

Per lo sviluppo delle competenze e per una partecipazione responsabile, nel 2023 oltre 21,9 milioni di adolescenti in 98 paesi sono stati coinvolti, hanno partecipato o guidato iniziative di impegno civico supportate dall'UNICEF, tra cui 11,3 milioni di ragazze ed 1 milione nelle emergenze, 5,8 milioni in più rispetto al 2022. 

Nel corso dell’anno, l’UNICEF ha coinvolto 27,9 milioni di bambini, adolescenti e giovani in iniziative di promozione e difesa dei diritti, 1,4 milioni in attività di comunicazione e 36,6 milioni con piattaforme di partecipazione digitale - principalmente attraverso U-Report, sostenuta dall'UNICEF per il coinvolgimento attivo dei giovani - che ha registrato 6 milioni di nuovi membri nel 2023. 

Pagina aggiornarra al 3 giugno 2024

Documenti disponibili

L’Azione Globale dell’UNICEF - Quadro dei Risultati_21/7/2023pdf / 1.18 Mb

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L’Azione Globale dell’UNICEF- Quadro dei Risultati_22/7/2022pdf / 1.16 Mb

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L’Azione Globale dell’UNCEF- Quadro dei Risultati_30/7/2021pdf / 1.25 Mb

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